L'ESCORT DI CAVOUR
Dopo la guerra di Crimea, per far partecipare il Regno sabaudo alle trattative di pace, lo statista piemontese inviò a Napoleone III la contessina di Castiglione, Virginia Oldoini. Donna bella e spregiudicata riuscì ad ammaliare l'imperatore francese. Ma finì in disgrazia.
Per fare del problema italiano un problema europeo Cavour riuscì a mandare i bersaglieri alla guerra di Crimea. Alleati dei turchi. Ma per fare ammettere il piccolo Piemonte alle trattative di pace, Napoleone III ebbe bisogno di un piccolo incoraggiamento.
Cavour glielo mandò nella persona di Virginia Elisabetta Luisa Carlotta Antonietta Teresa Maria Oldoini, sposatasi diciassettenne con il conte Francesco Verasis Asinari di Costigliole d’Asti e Castiglione Tinella, parente di Cavour. Bellissima e spregiudicata, la contessina di Castiglione divenne per un anno circa l’amante di Napoleone III. La relazione, nota in tutto il mondo, cessò bruscamente nel 1857, quando nel giardino della casa parigina della contessa l’Imperatore scampò a un attentato. Il quale, si disse, era solo una finta e organizzato dalla moglie di lui per dargli un avvertimento. La contessa finì al posto di polizia e solo l’intervento di Costantino Nigra la cavò d’impiccio.
Ma fu espulsa dalla Francia. Si ritirò in solitudine a Torino ma ormai era “bruciata”. Dopo qualche tempo ritornò a Parigi, dove visse, sempre vestita a lutto e in difficoltà finanziarie, in un modesto alloggio. Morì così, sola e dimenticata nel 1899. La sua grande avventura era durata meno di due anni.
Visse praticamente nel ricordo di essa, dal momento che volle essere seppellita con indosso la camicia da notte di seta verde che portava la notte in cui sedusse l’Imperatore nel castello di Compiègne. Aveva sessantadue anni. E’ sepolta nel cimitero di Père Lachaise. L’Italia Unita non ha solo Padri della Patria ma anche una Madre. Dovrebbe stare nel Pantheon. Ingrata Patria!