L'Epifania, i Magi e la follia (letterale) di Erode
A guidare i re adoranti dell'Oriente
fu una congiunzione astrale, mutata
in cometa da un dipinto di Giotto.
In questi giorni molti stanno spostando le statuine dei Re Magi verso la capanna del presepio. Che le statuine siano proprio tre lo dobbiamo alla tradizione dei vangeli apocrifi. Il vangelo di Matteo è comunque ricco di dettagli, i cui contorni si delineano anche grazie a quello di Luca.
I Magi venivano da oriente. Seguivano un astron, poi identificato in una cometa a motivo di un dipinto di Giotto. Il corpo celeste osservato dai Magi è meno misterioso di quanto non si creda. Tra le varie ipotesi formulate, ovvero cometa di Halley, supernova o congiunzione planetaria, la terza è la più logica: cronologicamente (i movimenti del cielo sono come orologi ed è possibile oggi sapere che cosa c’era allora in cielo) e scientificamente (si presta a essere “seguita”, durante un viaggio di almeno mille chilometri, che durò, a quaranta chilometri al giorno, circa un mese).
Le congiunzioni planetarie sono tali in caso di più allineamenti in un anno e sono spettacolari quando i pianeti sono più vicini di un decimo di grado (per rendere l’idea, un grado è la distanza pari a un diametro di luna). Di quale congiunzione planetaria si tratta? Tre le più probabili: Giove-Saturno-Marte (7-6 a.C.), Giove-Luna (6 a.C.), Giove-Venere-Regolo (3-2 a.C.). In particolare l’ultima vide allineare ripetutamente i due pianeti e la stella fissa (il piccolo re): nel giugno del 2 a.C. Giove e Venere arrivarono ad avvicinarsi fino ad 1/50 di grado! La data è interessante, poiché avvalora il vangelo di Luca e tutti gli storici antichi, che pongono la nascita di Gesù nel 2 a.C., a discapito della teoria – dovuta ad una frettolosa lettura di Giuseppe Flavio – che pone la morte di Erode nel 4 a.C.
In tutti i casi proposti abbiamo a che fare con Giove: simbolo di regalità per i pagani, “stella” (per il sapere di allora) di primaria luminosità, astro che nell’occasione muoveva da est ad ovest, guidando gli astrologi non digiuni di zoroastrismo e nemmeno di profezie ebraiche (sappiamo di una scuola astronomica a Sippar, nell’attuale martoriato Iraq, presso la Babilonia che conobbe la lunga deportazione ebraica).
Giove prosegue pian piano il suo movimento nel cielo, visibile naturalmente solo in certi orari: rispetto alle stelle fisse, veri e propri riferimenti per gli astronomi di ogni tempo, si muove verso ovest, “precedendo” il cammino del drappello di astronomi e loro seguito. Ancora una volta il vangelo è informatissimo: chi segua su un planetario virtuale il movimento di Giove nel periodo indicato, osservandolo da Gerusalemme, può verificare che il moto da est ad ovest rispetto alle stelle fisse inverte il proprio verso (lentissimo, quindi dando l’idea per qualche giorno di “fermarsi”) esattamente in corrispondenza della fine dicembre del 2 a.C. Chissà l’emozione di chi ci capiva qualcosa... I Magi arrivarono dalla sacra famiglia qualche giorno dopo la nascita, quando il bambino non era già più nella mangiatoia, ma in una casa, pur modesta. Ci arrivarono indirizzati da chi conosceva la profezia di Michea e il luogo, Betlemme. Caso (?) vuole che a quel punto Giove fosse visibile da Gerusalemme guardando verso sud!
Purtroppo a questa vicenda si collega un terribile epilogo, collocabile qualche mese dopo. Erode inviò i suoi armati nei dintorni di Betlemme con un terribile ordine: uccidere i bambini da due anni in giù. Se sono due anni “compresi” ne fecero le spese i bambini fino a 24 mesi. Se invece si intende “che non avevano ancora iniziato il secondo anno di vita” ne fecero le spese i bambini fino a 12 mesi. In generale i documenti storici risalenti a quei tempi tendono ad usare un computo “ordinale” piuttosto di quello “cardinale”: dire il “secondo anno” significa dal nostro dodicesimo mese e un giorno, mentre se fossero due anni, saremmo già a 24 mesi. È un po’ come in gravidanza: il sesto mese inizia dopo cinque mesi ed un giorno (riferimento fatto non a caso, rispetto alle vicende di Maria ed Elisabetta).
I Magi si erano presentati a Erode a motivo di sorprendenti osservazioni della volta celeste, certamente note anche agli “astronomi” giudei, e pertanto collocabili con precisione nel calendario. Quanto tempo sarà passato tra la visita dei Magi ad Erode, il loro ritorno “per altra via” ed il montare delle ire del sanguinario sovrano? Non risulta che ci fosse una registrazione anagrafica delle nascite. Per i soldati incaricati di eseguire l’ordine non dovette essere facile stabilire l’età dei piccoli. A meno che non si usasse qualche “criterio” fisiologico più incerto, ad esempio l’evidenza dell’allattamento al seno.
Da Giuseppe Flavio risulta anche che Erode terminò i suoi giorni in preda alla follia. Non c’è dubbio che l’ordine di uccidere tutti i bambini di Betlemme attorno ai dodici mesi di vita sia oltre che ripugnante anche irrazionale, opera di un disperato ormai in preda a paure incontrollate: dopo un lasso di tempo di almeno qualche mese, anche un anno, molti lattanti potevano non risiedere più nel luogo ove erano nati (ed in effetti Gesù era già altrove).