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Leo Gullotta e l'utero in affitto

L’attore Leo Gullotta: «L’utero in affitto esiste, c’è. È un fatto di civiltà nel mondo, perché non regolarizzarlo anche in Italia?»

Gender Watch 29_08_2023

L’attore Leo Gullotta, dichiaratamente omosessuale, viene intervistato dal Gazzettino e alla domanda su cosa pensa dell’utero in affitto così risponde: «L’utero in affitto esiste, c’è. È un fatto di civiltà nel mondo, perché non regolarizzarlo anche in Italia?».

Due rapide riflessioni. La prima: non tutto ciò che esiste per il fatto che esista è un bene. Anche il furto esiste, esiste da sempre ed è molto diffuso. Possiamo dire che sia un bene?

Seconda riflessione. Gullotta s’informi o, se informato, sia sincero: la pratica della maternità surrogata è permessa e a volta legalizzata solo in pochi Paesi al mondo: Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia, Ucraina, Bielorussia, India, Grecia, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Sudafrica, Brasile. Dodici paesi su 208. Fenomeno residuale e che dunque non può essere elevato a fatto di civiltà. Anche perché non è civile considerare il bambino come un pacco da acquistare o regalare e la donna come incubatrice di carne, schiava che partorisce per conto terzi.