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SEGNI NEL CIELO

L'eclissi di sole misura il sentire di un popolo

Assistere all'oscuramento del sole in Germania, Nord Africa e America in ambienti totalmente differenti e accorgersi che non si sa più guardare ai segni del creato: l'eclissi se non passa indifferente è, per la maggioranza della popolazione, un business.

Cronaca 23_08_2017
Eclissi di sole

L'eclissi totale di sole non cambia. La luna ha coperto interamente il sole qui negli Usa, il 21 agosto 2017, così come aveva fatto in Europa nel 1999 e nell'Asia minore nel 2006. Ma l'esperienza di chi osserva l'eclissi cambia drasticamente a seconda del luogo di osservazione. Come tutti i fenomeni di grande richiamo, anche l'eclissi diventa un barometro per misurare il temperamento di un popolo.

E' un fenomeno naturale di bellezza unica, entusiasmante proprio perché rarissimo. Regala allo spettatore pochi minuti di attonita meraviglia quando il sole diventa nero e tutto cambia. Non si ha idea di cosa sia finché non la si vede. Si ha la consapevolezza che quei pochi minuti scorrono in modo inesorabile come tutte le cose terrene e sono praticamente irripetibili. La prossima volta che la luna coprirà completamente il sole sarà fra decenni, forse più di un secolo. Da questa parte degli Usa non si vedeva un'eclissi totale di sole dal 1918. In Italia l'ultima è passata nel 1961. In Europa l'ultima è stata quella del 1999 e si dovrà attendere fino al 2027 per rivederla ancora nel Mediterraneo. Meraviglia e rarità danno origine al popolo dei cacciatori di eclissi. Chi l'ha vista e non può fare a meno di rivederla, è disposto a viaggiare anche molto lontano. Ci sono luoghi remoti, come l'isola di Pasqua, le Svalbard o l'Antartide che sono mete adatte solo ai cacciatori più tenaci. Ma quando l'eclissi totale passa da zone molto più raggiungibili e ben servite, allora si muove in massa anche il “turista” dell'eclissi: chi non l'ha mai vista e abita relativamente vicino è disposto a guidare per centinaia di chilometri per vivere questa esperienza. E' in quest'ultimo caso che l'eclissi funziona anche come un barometro per misurare come reagisce un popolo intero. E i suoi risultati riflettono, effettivamente, quel che è la cultura dominante del momento.

L'eclissi del '99 in Europa è stata quella dell'indifferenza. Chi scrive assisteva a bocca aperta al sole nero, fra una nube e l'altra in quel di Saarbrucken in Germania: proprio nel momento della totalità si potevano vedere ancora auto che passavano senza fermarsi. Al massimo accendevano i fari al calar della luce. Una sola auto si ferma, ne esce un uomo in giacca e cravatta, guarda in alto, sorride, non scatta nemmeno una foto. L'eclissi dell'indifferenza: poco traffico, poco interesse, solo pubblicazioni scientifiche ma nulla di veramente popolare. Un solo grande evento degno di nota: lo stadio di Monaco pieno di gente, ma pioveva e nessuno ha visto nulla.

L'eclissi del 2006, in Turchia e parte del Nordafrica, è stata invece l'occasione di mettersi in mostra per un astro nascente, Erdogan e uno calante (ma ancora ben in sella al potere), Mubarak. Chi scrive ha assistito all'arrivo di Mubarak al campo tendato allestito per i cacciatori dell'eclissi: due elicotteri militari di fabbricazione sovietica atterrano nel deserto, in un campo presidiato da tremila soldati armati. Le strade di accesso al campo tendato sono state asfaltate per l'occasione. Per far vedere a noi visitatori che l'Egitto tiene ai suoi ospiti. Ma soprattutto per dare una prova di efficienza a Mubarak. E dietro quelle strade asfaltate e facciate appena restaurate, si ri-precipitava in un mondo fatto di strade sterrate e polverose, traffico animale, case fatiscenti, impossibile da nascondere.

L'eclissi del 2017, negli Usa, è invece una prova di adattamento immediato del mercato e della società ad un evento che richiama (in questo caso) centinaia di milioni di persone. L'offerta e il servizio si adattano in fretta: cameriere e commesse cambiano divisa e indossano magliette speciali, tutto lungo il percorso e non solo. Sugli scaffali dei supermercati compaiono occhialini speciali con filtri solari, magliette a tema, libri, film e gli speciali di astronomia dilagano nelle Tv. Aziende intere nascono attorno al nuovo business. Impossibile dirsi impreparati: lungo il percorso si può trovare e comprare di tutto. E' una prova di adattamento anche della società: privati che cedono un pezzo del loro terreno agli osservatori, scuole trasformate in ostelli, campi sportivi che diventano campeggi, regate, concerti, biciclettate, maratone, partite di baseball: ognuno vuole offrire qualcosa di caratteristico per l'occasione. “La nostra comunità dà il benvenuto ai viaggiatori dell'eclissi” si legge ovunque. Ti accolgono tutti con calore, sapendo del viaggio che hai fatto. Specie se arrivi dall'Italia (e nell'Oregon e Idaho di italiani se ne vedono ben pochi), la gentilezza dei locali si fa quasi imbarazzante per chi non c'è abituato e non saprebbe come ricambiare.

E l'eclissi cambia anche il “paesaggio culturale”. “Nulla è nuovo sotto il sole” è la predica della locale comunità calvinista di Weiser, cittadina dal nome tedesco da cui osserviamo un sole completamente nuovo. “Non lasciate che queste proprietà si eclissino” si legge su un cartello messo a mo' di protesta fuori da un quartiere residenziale dismesso. “Total eclypse of the cart”, contro i “prezzi astronomici”, si legge sui poster che reclamizzano i saldi al Fred Meyer, onnipresente catena di centri commerciali del West.

Oggi l'America, o meglio quella grande fetta di America che ha assistito al sole nero, parla ancora il linguaggio dell'eclissi. Domani, ne siamo certi, sarà di nuovo business as usual. Anzi, si parlerà già di Halloween, che è il prossimo grande appuntamento e di cui già si scorgono i primi macabri segni nelle vetrine. Il mercato si adatta in tempi molto rapidi.