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Dottrina sociale
a cura di Stefano Fontana

La questione

Le spinte delle lobby per liberalizzare la prostituzione

In occasione dell’ultima Festa della Donna, l’Eclj ha pubblicato un rapporto sulle lobby – alcune delle quali vicine a Soros – che premono per la liberalizzazione della prostituzione in Europa. Un fatto preoccupante, per più motivi.

Dottrina sociale 11_03_2025

In occasione della Festa della Donna dell’8 marzo scorso, lo European Center fot Law and Justice (ECLJ) di Strasburgo ha reso noto un suo Rapporto sulle Lobby per la liberalizzazione della prostituzione in Europa. I punti fondamentali del Rapporto sono tre: a) i tentativi di far adottare in Europa legislazioni che considerino la prostituzione come un lavoro sono aumentati anche se finora senza esito; b) nel progetto sono mobilitate diverse ONG, alcune delle quali ruotano attorno alla Open society di George Soros; c) la prostituzione organizzata è un campo di sfruttamento, violenza, degrado.

Circa il primo di questi tre punti, il Rapporto ricorda che il 25 luglio 2024 la CEDU (Corte europea per i diritti dell’uomo) ha dovuto dirimere una causa in cui si chiedeva di condannare la Francia per una sua legge del 2016 che puniva i “clienti” delle prostitute con una sentenza che, per questa volta ma chissà fino a quando, confermava la legislazione in atto; ricorda anche che il 3 ottobre 2024 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (PACE) è arrivata vicina ad adottare una bozza di Risoluzione intitolata “Proteggere i diritti umani e migliorare la vita delle lavoratrici del sesso e delle vittime dello sfruttamento sessuale”, che promuoveva la totale depenalizzazione della prostituzione; infine ha ricordato che anche in seno al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite si fanno sempre più frequenti le posizioni a favore dell’abolizionismo dei reati collegati con la prostituzione.

A proposito del lavoro di lobbying, il Rapporto fa parola di una lettera inviata ai deputati della PACE che li esortava a votare il 3 ottobre 2024 a favore della proposta di risoluzione per la depenalizzazione totale della prostituzione. La lettera era firmata da Amnesty International, Human Rights Watch, IPPF European Network, PICUM, EQUINOX, Global Network of Sex Work Projects (NSWP). Il Rapporto nomina anche il Red Umbrella Fund creato tramite Open Society nel 2012 e menziona anche la European Sex Workers Alliance (ESWA).

Il Rapporto esamina e smonta le motivazioni che solitamente vengono adottate per legittimare la prostituzione: quello del sesso è un lavoro come tutti gli altri; bisogna distinguere tra prostituzione volontaria e coatta; c’è un diritto a disporre del proprio corpo; il pagamento del servizio è solo un modo di attestare il consenso. Infine il Rapporto ribadisce che la prostituzione è ampiamente sfruttata dai trafficanti, è quasi sistematicamente connessa con violenza, manipolazione, povertà o droga, e riguarda principalmente donne povere di origine straniera, e un numero crescente di minori.

Stefano Fontana