Le Sentinelle in 100 piazze per la famiglia
Oggi e domani il popolo della famiglia tornerà a far sentire la sua voce, scendendo nelle piazze di tutta Italia a difesa della libertà di espressione, la famiglia naturale e il diritto di ogni bambino ad avere una mamma e un papà. Parliamo della seconda veglia nazionale delle Sentinelle in Piedi. "100 piazze per la famiglia" il titolo della seconda veglia.
- ECCO LE 100 PIAZZE DELLE SENTINELLE
Oggi e domani il popolo della famiglia tornerà a far sentire la sua voce, scendendo nelle piazze di tutta Italia a difesa della libertà di espressione, la famiglia naturale e il diritto di ogni bambino ad avere una mamma e un papà. Parliamo della seconda veglia nazionale delle Sentinelle in Piedi (clicca qui): dopo il successo di quella dell’ottobre scorso, in cui più di 10 mila persone avevano invaso silenziosamente un centinaio di piazze in tutta la penisola, le Sentinelle in Piedi, «rete di persone, accomunate dalla passione per l’uomo e l’amore per la nostra società», si darà appuntamento nei principali centri italiani per un atto di testimonianza sereno, silenzioso e pacifico (guarda qui l’elenco delle città).
«È arrivato il momento in cui non è più possibile stare a guardare: quando la famiglia viene minacciata, quando il matrimonio è attaccato nella sua sostanza, quando i bambini diventano oggetto di diritto, quando l’essenza stessa dell’essere umano è violata nella sua natura di uomini e di donne, occorre fare qualcosa», spiegano le Sentinelle che in meno di due anni hanno portato in piazza più di 40 mila persone nel corso di 273 veglie in più di 150 piazze d’Italia. La veglia nazionale dell’anno scorso si era chiusa con episodi di violenze verbali e fisiche, fino a veri e propri linciaggi ai danni dei veglianti inermi, (clicca qui) segno che anche solo stare in piedi con un libro in mano, rimanendo in silenzio per dare testimonianza a favore della famiglia naturale e del diritto di ogni bambino ad avere un padre e una madre è sufficiente per essere bollati come omofobi da detestare e zittire con le buone o con le cattive. E la Veglia nazionale di quest’anno ha già registrato i primi atti di intolleranza. È il caso di Sassari, che ha vegliato nella giornata di domenica 17 maggio: durante la veglia un gruppo di persone ha invaso la piazza regolarmente occupata lanciando insulti e offese alle Sentinelle. Il tutto senza l’intervento delle Forze dell’ordine, presenti sul posto.
Ancora più gravi i casi in cui sono state proprio le istituzioni a ostacolare in tutti i modi il diritto dei cittadini a manifestare pacificamente la propria opinione, come successo in passato a Ferrara (clicca qui) e a Siena (clicca qui). Emblematico e più recente il caso di Rovereto: le Sentinelle avevano regolarmente comunicato e fissato la data della veglia, ma la Questura ha emesso una prescrizione per vietarne lo svolgimento per il timore di «iniziative non preavvisate accompagnate da comportamenti finalizzati a volte anche a ingaggiare scontri diretti». Si tratta di un fatto molto grave, in cui lo Stato invece di proteggere chi pacificamente vuole esprimere la propria opinione sceglie di cedere alla logica di chi vuole zittire con le buone o le cattive chiunque non voglia allinearsi alla dittatura del pensiero unico Lgbt. Anche per questo ancora una volta in questo fine settimana le Sentinelle saranno presenti in tutta Italia. «100 piazze per la famiglia», è il titolo della veglia: Da Roma a Milano, da Trieste a Catania, da Torino a Messina passando per Cagliari e Firenze, migliaia di persone veglieranno in piedi leggendo un libro, usando l’unica arma del loro silenzio e della loro testimonianza serena e pacifica a favore della libertà di espressione, minacciata dal ddl Scalfarotto e a difesa della famiglia naturale, minacciata dal ddl Cirinnà sulle cosiddette unioni civili.
«Pubblicamente testimonieremo il nostro no al testo sulle cosiddette “unioni civili” in discussione al Parlamento, che equipara le unioni fra persone dello stesso sesso al matrimonio e apre la strada all’abominevole pratica dell’utero in affitto, ribadiremo il nostro no ad ogni tentativo di introdurre l’ideologia gender nelle scuole in particolare l’emendamento, approvato dalla Camera, inserito nella riforma della scuola» spiegano le Sentinelle. «Rimarcheremo la pericolosità di un testo, il ddl Scalfarotto, che vuole introdurre il reato di opinione costruendolo sull’omofobia, termine studiato a tavolino per zittire chi non si allinea al pensiero unico. Ma saremo in piazza soprattutto per dire sì alla famiglia, cellula fondante della nostra società, sì al diritto di ogni bambino a crescere con il suo papà e la sua mamma».
Ancora una volta le Sentinelle vogliono dare una testimonianza libera, pubblica e pacifica e svegliare così, con la sola forza del loro silenzio, le coscienze intorpidite di coloro che non sono a conoscenza o non si sono resi conto che in Parlamento si sta consumando un attacco alla natura stessa dell’uomo. «Non è più sufficiente dissentire fra le mura di casa. Arriva il momento in cui ciascuno è chiamato a fare la propria parte. Quanti hanno capito che presto nel nostro Paese un bambino potrà essere cresciuto da due uomini o due donne, deliberatamente privato quindi del papà, della mamma o di entrambi? Quanti hanno chiaro che il ddl Cirinnà sulle cosiddette “unioni civili” in realtà non ha nulla di civile e che la civiltà la demolisce annientando la sua cellula primaria, la famiglia? E soprattutto chi di fronte a tutto questo è disposto ad alzarsi in piedi?».
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