Le rivendicazioni LGBT
L'associazione La Strada dei diritti stila un lungo elenco di rivendicazioni in vista della Giornata mondiale contro l'omofobia.

L’associazione LGBT La Strada dei diritti in vista del 17 maggio, Giornata mondiale dedicata alle rivendicazioni arcobaleno, stila un lungo elenco di richieste. Eccole:
«Scioglimento immediato del tavolo tecnico sulla “disforia di genere”, istituito da Roccella e Schillaci senza il coinvolgimento delle persone trans*.
Rifiuto del termine “disforia di genere”, considerato patologizzante, in favore di un approccio depatologizzante.
Riconoscimento alla nascita deɜ figlɜ delle famiglie omogenitoriali e delle persone LGBTQIA+.
Diritto all’adozione per tutte le coppie, indipendentemente dal genere o dall’orientamento sessuale, e per le persone single.
Accesso libero e garantito alla PMA (Procreazione Medicalmente Assistita).
Matrimonio egualitario per tutte le coppie.
Riconoscimento legale della pluralità delle famiglie già esistenti nel Paese reale.
Diritto all’autodeterminazione di tutte le persone, comprese quelle trans*, non binarie e intersex.
Diritto all’aborto libero, sicuro e gratuito per tutt3.
Divieto della presenza delle associazioni pro-life nei Consultori pubblici.
Politiche pubbliche di informazione e prevenzione per la salute sessuale e il benessere psicologico.
Legge contro le pratiche di conversione, che colpiscono 1 persona LGBTQIA+ su 5 e sono considerate torture dall’ONU.
Legge contro le mutilazioni delle persone intersex, in difesa della loro integrità fisica e identitaria.
Contrasto culturale e legislativo ai crimini d’odio, per fermare l’escalation di aggressioni.
Tutela del diritto all’orientamento sessuale e all’identità di genere, respingendo ogni tentativo di patologizzazione.
Fine della violenza di Stato verso le famiglie arcobaleno, inclusa l’impugnazione dei certificati di nascita deɜ figlɜ con due mamme.
Opposizione alla legge Varchi, che mira a criminalizzare l’omogenitorialità.
Sostegno alla Dyke March (26 aprile), prima marcia lesbica in Italia, e alle rivendicazioni specifiche delle lesbiche*.
Condanna delle politiche razziste, militariste e coloniali, in nome del diritto all’autodeterminazione dei popoli.
Solidarietà al popolo palestinese e a tutti i popoli oppressi e colpiti dai conflitti.
Difesa degli spazi democratici nel Paese, anche attraverso:
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- Opposizione al decreto Sicurezza.
- Sostegno alla stagione referendaria in corso, in particolare:
- Referendum cittadinanza, ritenuto indispensabile a fronte delle politiche migratorie e dei criteri di “Paesi sicuri” adottati dal Governo».
Naturalmente questo elenco meriterebbe un commento punto per punto, ma non è questo il luogo. Notiamo solo uno aspetto tra i molti: l’agenda LGBT non può che innestarsi e intersecarsi con l’agenda della sinistra: immigrazione, femminismo, impegno filo-palestinese, abortismo. Non si può dare ideologia arcobaleno senza ideologia progressista perché la prima è figlia della seconda.