Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santi martiri coreani a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
sinicizzazione

Le regole internet del clero cinese

Il Dipartimento per gli Affari religiosi cinese ha pubblicato il nuovo“Codice di condotta per il clero su internet”

I ministri del culto in Cina devono attenersi alle regole imposte dal Partito comunista anche sul web. A illustrarle è il nuovo “Codice di condotta per il clero su internet” diffuso dal Dipartimento per gli Affari religiosi: 18 articoli che specificano dettagliatamente che cosa è consentito e che cosa non lo perché anche il clero “deve praticare i valori fondamentali del socialismo, attenersi al principio dell’indipendenza e dell’autogestione delle religioni nel nostro Paese, aderire alla direzione di sinicizzazione delle religioni, guidare attivamente le religioni ad adattarsi alla società socialista, mantenendo l’armonia religiosa, l’armonia sociale e l’armonia etnica”. L’agenzia di stampa AsiaNews descrive in sintesi il contenuto del Codice. “Il clero non deve svolgere attività online in quanto tale” e può predicare o svolgere attività di formazione religiosa solo “attraverso siti web, applicazioni, forum, ecc. legalmente istituiti da gruppi religiosi, scuole religiose, templi, monasteri e chiese” in possesso di un’apposita licenza. Anche quando si registra e utilizza account pubblici online o le app di messaggistica per la diffusione di informazioni “deve presentare ai fornitori di servizi internet il proprio certificato di appartenenza al clero religioso registrato”. È fatto divieto di pubblicare “contenuti che incitino alla sovversione del potere statale” o si oppongano alla leadership del Partito comunista cinese. Inoltre “il clero non deve colludere con forze straniere tramite internet, né sostenere o partecipare ad attività di infiltrazione religiosa straniera”; non “deve mostrare, indossare o promuovere abiti religiosi estremisti su internet”; non deve “diffondere idee religiose o indurre minorenni alla fede religiosa tramite internet, né organizzare la partecipazione dei minori a formazione religiosa, campi estivi (o invernali), né organizzare o costringere i minori a partecipare ad attività religiose”. Fatte salve le iniziative promosse dai siti “ufficiali”, “non deve predicare tramite dirette, brevi video, riunioni online, gruppi o storie di WeChat; non deve organizzare o partecipare ad attività religiose online come cerimonie, culti e Messe, né a rituali religiosi come l’accensione di incenso, offerte al Buddha, proclamazione di sacre scritture, osservanza di precetti e battesimi; né svolgere corsi o formazioni online con contenuti o sfumature religiose come ‘meditazioni’, ‘purificazioni’ e ‘preghiere di guarigione’”. È fatto poi espresso divieto di raccogliere online donazioni per la costruzione di luoghi religiosi o lo svolgimento di attività. In caso di violazioni di queste norme il Dipartimento per gli Affari religiosi si ripromette di esigere una rettifica entro un termine prestabilito. In caso di rifiuto sono previste “sanzioni secondo le leggi e i regolamenti amministrativi pertinenti”, inclusa l’imposizione di restrizioni o la chiusura del proprio account sulle piattaforme di diffusione di informazioni religiose o sui social network cinesi. Il clero deve rispettare queste regole “anche quando svolge attività online attraverso piattaforme di siti web esteri” e le le norme valgono anche per i religiosi che “provengono da Hong Kong, Macao e Taiwan, così come per il clero straniero, quando svolge attività online all’interno del Paese”.