L’appello di Strickland alla Chiesa: lotti contro l’aborto
Il vescovo Joseph Strickland esorta la Chiesa a chiedere «l’abolizione totale dell’aborto, senza eccezioni, senza compromessi» e chiama politici, elettori e ospedali cattolici a non sostenere e non collaborare in alcun modo all’aborto.

È stato pubblicato in America il Rapporto del Comitato Nazionale per il Diritto alla Vita (NRLC) intitolato The Status of Abortion in the United States – 2025. Esso informa e documenta che l’aborto chimico ha ormai raggiunto il 60 per centro del totale e i relativi farmaci sono ormai disponibili online. Il Rapporto segnala anche le numerose iniziative politiche di alcuni Stati per proteggere gli operatori dell’aborto da possibili procedimenti giudiziari e per ostacolare le leggi vigenti che limitano le pratiche abortive. Vengono segnalate anche le istanze di emendamenti costituzionali da parte di alcuni Stati e la pericolosità di leggi come il Women's Health Protection Act.
Il vescovo Joseph Strickland ha pubblicato una sua dichiarazione dopo l’uscita di questo documento. Egli sostiene che «questa non è semplicemente una crisi politica: è una rivolta spirituale contro l’Autore della Vita. Non stiamo assistendo semplicemente a manovre legali o a divisioni partigiane. Stiamo assistendo al frutto di una cultura che ha rifiutato la legge di Dio e profanato la Sua immagine nel grembo materno». Si chiede quindi che strada voglia intraprendere la Chiesa: «Il rapporto del NRLC è prezioso per spiegare nel dettaglio a che punto siamo. Ma come Chiesa, dobbiamo proclamare dove dobbiamo andare: verso l’abolizione totale dell’aborto, senza eccezioni, senza compromessi».
Strickland si rivolge ai politici cattolici, agli elettori cattolici e agli ospedali cattolici: «Ai legislatori cattolici: non potete collaborare ad alcuna legge o votazione che estenda o protegga l’aborto: farlo è gravemente peccaminoso. Agli elettori cattolici: il sostegno all’aborto è un fattore squalificante non negoziabile. Nessuna causa, nessun partito, nessuna personalità può giustificare la complicità nella cultura della morte. Agli ospedali, alle scuole e alle istituzioni cattoliche: non indietreggiate di fronte alle minacce del governo. Rimanete saldi. Rifiutate la collaborazione. Date testimonianza».
La dichiarazione del vescovo Strickland è un appello alla resistenza e alla lotta: «Questo rapporto lo dice chiaramente: la lotta non è finita. Si è semplicemente spostata in nuovi territori. Leggi-scudo, pillole per posta ed emendamenti costituzionali sono le armi più recenti. Ma la nostra risposta deve rimanere la stessa: verità senza paura, misericordia senza compromessi e un Vangelo della Vita proclamato senza scuse».
Stefano Fontana