L’Agenda 2033 della Rete Cardinale Van Thuân
Una Rete di istituzioni cattoliche lancia l’Agenda 2023-2033 per lo sviluppo dei popoli ibero-americani. Una buona notizia per la DSC.
Una buona notizia per la Dottrina sociale della Chiesa (DSC) viene dall’America Latina. Una Rete di istituzioni cattoliche lancia l’Agenda 2023-2033 per lo sviluppo dei popoli ibero-americani. L’iniziativa è della Red Latinoamericana Cardenal Van Thuân para la Doctrina social de la Iglesia.
La Rete è stata costituita nel 2015 e le sue istituzioni co-fondatrici sono l'Università Giovanni Paolo II (San José-Costa Rica), l'Università Popolare Autonoma dello Stato di Puebla (Puebla-Messico) e il Centro di Ricerca sull'Etica Sociale della Fondazione Aletheia (Buenos Aires-Argentina). Fin dalla sua fondazione, tale Rete è patrocinata dall'Osservatorio internazionale cardinale Van Thuân per la Dottrina sociale della Chiesa (Verona-Italia).
Per i giorni 2 e 3 novembre 2023 la Rete ha programmato il primo forum regionale per la presentazione dell’Agenda.
L’Agenda 2023-2033 per lo sviluppo dei popoli ibero-americani è un documento programmatico in 10 punti. Esso si qualifica per ispirarsi all’autentica tradizione della Dottrina sociale della Chiesa, senza lasciare il campo a nuove interpretazioni fuorvianti o a interpretazioni ideologiche del passato (come la Teologia della liberazione o la Teologia del popolo) e del presente (come il nuovo paradigma ambientalista). L’Agenda 2033 è «per il regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo, a 2000 anni dalla sua morte e risurrezione» e posta «sotto la protezione della Vergine di Guadalupe, Patrona, Regina e Madre Celeste di tutte le Americhe, a 500 anni dalla sua apparizione (1531-2031)».
Vengono trattati i temi della cultura e dell’identità nazionale, la difesa della famiglia anche dall’ideologia del gender, l’educazione alle virtù e alla priorità dei doveri sui diritti, la promozione dei diritti umani fondati sul Creatore, la crescita del lavoro, lo sviluppo dell’ecologia umana e (poi) di quella ambientale, la promozione di una democrazia non solo procedurale, la crescita economica e l’equità sociale e, infine, la coesione sociale per la quale si dice indispensabile la carità cristiana.