Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Enrico II a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

L’amore concreto che non calcola

Va’ e anche tu fa’ così (Lc 10,37)

Schegge di vangelo 13_07_2025 English Español

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». (Lc 10,25-37)

L’amore verso Dio e verso il prossimo riassume l’essenza di tutti i comandamenti. Dio è unico, ma il prossimo può essere chiunque incroci il nostro cammino, specialmente chi si trova in difficoltà o in una condizione di vulnerabilità. Questo “prossimo” può anche essere una persona che ci è ostile. Siamo spesso tanto legati alle nostre comodità superflue da rischiare di ignorare chi soffre. Dobbiamo allora imparare a considerare il superfluo per ciò che è: qualcosa di non essenziale. Così saremo pronti, quando necessario, ad aiutare chi ci è prossimo. Tu riesci a vedere nel volto di chi incontri il volto del tuo prossimo? Il Samaritano non solo assiste il malcapitato aggredito, ma si impegna anche a coprire anche eventuali costi successivi dell'albergatore. È significativo notare che lo accoglie in una locanda e non lo porta a casa sua. Accogliere sì, ma senza pesare sugli altri, in questo caso sui suoi familiari, verso i quali si hanno i doveri principali.