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PARADOSSI

L'Academia Christiana allarma la Francia più dei terroristi

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Il ministro degli Interni Darmanin vuole sciogliere l'associazione ritenuta sovversiva, mentre i jihadisti spargono sangue sul suolo francese e un movimento sedicente antifascista e realmente violento è invitato in Assemblea Nazionale.

Esteri 13_12_2023 English
Academia Christiana - Wikimedia Commons

È di domenica scorsa, 10 dicembre, la notizia della dichiarazione del Ministro degli Interni del Governo Macron, Gérald Darmanin, di voler presentare in Consiglio dei Ministri la proposta di sciogliere l’istituto di formazione Academia Christiana, fondata nel 2013 da Julien Langella. Presieduta oggi dal poco più che trentenne Victor Aubert, l’associazione, di ispirazione cattolica, organizza incontri annuali estivi, l’Université d’été, nei quali si propongono conferenze, danze, attività sportive, tornei di béhourd (combattimento medievale), preghiera e celebrazione della Santa Messa secondo la forma antica. Nei dieci anni di esistenza sono oltre 2000 i giovani che hanno condiviso e beneficiato degli obiettivi associativi di promuovere l’amore alla propria Patria, alla propria storia, alla propria fede, per resistere alla corrente dissolutoria mondialista.

L’Academia è nata infatti dall’idea fondamentale di incanalare le forze di giovani, spesso attirati da correnti politiche sterili di “estrema destra”, dentro un progetto serio, costruttivo, cattolico, lontano da estremisti e violenze. Un progetto lodevole, che tuttavia sembra non essere del tutto scevro da contaminazioni con la destra neo-pagana, vicina al pensiero di personaggi come Julius Evola, sdoganato dal filosofo e scrittore Alain de Benoist.

Per queste attività, ritenute sovversive, Victor Aubert si è visto arrivare in casa, davanti ai figli, alcuni uomini della gendarmerie, a recapitargli la lettera del Ministero degli Interni. Un’anonima fonte a conoscenza del dossier del Ministero sembra non avere dubbi sulla necessità di sciogliere l’associazione, mettendola nel mirino insieme ad altri tre gruppi di “estrema destra” non specificati: «Sotto il pretesto di una presunta minaccia che grava sui francesi, ha spiegato a Agence France Presse, [l’Academia] legittima ripetutamente la violenza fisica e l'uso delle armi». Che al Ministero ritengano che le “armi medievali” del  béhourd, sport perfettamente regolamentato a livello internazionale, Francia inclusa, siano armi vere?
Inoltre, continua la fonte, l’associazione sarebbe rea di usare «un vocabolario bellicoso» e incoraggiare «esplicitamente i suoi militanti ad armarsi e a intraprendere una “crociata”», sostenendo «la necessità di una “legittima difesa”» di fronte alla minaccia che grava sulla Francia. Da non credere.

Inevitabile la replica del presidente Victor Aubert: «È ridicolo, il governo ci accusa di incitare alla violenza perché abbiamo usato una metafora militare in una delle nostre comunicazioni, cioè di “formare un esercito di costruttori”. Siamo accusati di antisemitismo perché consigliamo di leggere Charles Maurras o Jean Madiran».
In una recente intervista a Valeurs Actuelles, Aubert ha incalzato: «Gérald Darmanin ci critica per dei motivi che sembrano allucinanti, incomprensibili e chiaramente estranei alla nostra associazione. In questa lettera del Ministero degli Interni non ci sono fatti, ma commenti dei relatori e articoli deviati dal loro significato originario. Come abbiamo detto in un video, chiediamo un esercito di costruttori nello stesso modo in cui, a volte, si può chiedere un esercito di imprenditori, o il presidente può chiedere un esercito di medici, ecc. L'uso della parola “esercito” è ovviamente da intendersi in senso metaforico, spirituale. C’è qualcosa di piuttosto ridicolo in queste accuse».

Tornando a spiegare la propria proposta (vedi qui), Darmanin ha mostrato di non conoscere esattamente ciò di cui parla, dal momento che ha affermato che non meglio precisati relatori de l’Université d’été «quest’estate hanno sostenuto l’antisemitismo, con persone che ritenevano che gli ebrei non fossero persone come le altre», oltre a dare «un grandissimo sostegno alla collaborazione, al maresciallo Pétain». «Non è un'associazione che corrisponde, ci sembra, ai valori della Repubblica», ha concluso Darmanin. Se non che, persino Le Figaro ha ammesso che il Ministro ha preso un abbaglio, scambiando Academia Christiana con Civitas, sciolta dallo stesso Darmanin il 4 ottobre scorso, a causa di un intervento di Pierre Hillard, durante delle conferenze estive, ritenuto antisemita.

Curioso che in una Repubblica francese in ginocchio di fronte a continui episodi di disordini e omicidi di stampo jihadista, il Ministro degli Interni se la prenda con un’associazione che pratica attività con armi smussate e parla di crociate culturali e di eserciti di ricostruzione. Ed ancor più curioso che Darmanin dipinga come pericolosa un’associazione culturale cristiana, nominandola esplicitamente, mentre, dopo l’uccisione a Crépol del sedicenne Thomas Perotto da parte di un maghrebino, dal Governo sono arrivate direttive per le forze dell’ordine e la stampa di non divulgare i nomi della “banda di  Crépol”. La ragione di questo silenzio? Secondo quanto rivelato dal quotidiano Le Figaro, ripreso dal settimanale Tempi, Darmanin avrebbe mostrato ad un altro ministro «i nomi dei sospetti posti in stato di fermo la vigilia. “Sono francesi, ma non ce n’è uno che abbia un nome di origine francese. Vedrete la reazione che susciterà nel Paese… Questo caso traumatizza legittimamente i nostri compatrioti. Bisogna rimettere regole e ordine, altrimenti il Paese va a picco”», ha commentato in forma anonima un ministro».

Non meno curioso il fatto che il Governo Macron non solo non abbia preso alcuna misura nei confronti del movimento sedicente antifascista Jeune Garde, protagonista di plurime azioni violente, ma addirittura, dopo il quasi linciaggio di uno studente di giurisprudenza all’Università di Lione da parte del movimento, lo scorso marzo, il suo leader, Raphaël Arnault (vedi qui), è stato invitato all’Assemblea Nazionale a parlare della lotta contro il terrorismo di estrema destra...

Dunque, secondo Darmanin è meglio chiamare in Parlamento un’associazione fattivamente violenta, piuttosto che permettere la semplice esistenza di un’altra che invita a crociate culturali; è meglio prendersela con i francesi che hanno armi finte e propongono danze popolari, piuttosto che con gli immigrati che, con armi vere, spargono sangue sul suolo francese.

 



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