L’aborto, la prima ossessione dei Dem americani
Nel suo primo discorso dopo la sconfitta alle presidenziali, Kamala Harris ha sottolineato come prima cosa che non smetterà di lottare per l’aborto. Una vera ossessione.
Gentile Direttore,
nel primo discorso dopo la sconfitta, la candidata alla presidenza degli USA, Kamala Harris, ha detto: «Non mi arrenderò mai»; «sono molto orgogliosa della nostra corsa» e «mentre io concedo la sconfitta di questa elezione, non concedo la sconfitta alla lotta per la libertà». E ha continuato: «Non mi arrenderò mai, non smetterò mai di lottare per le donne, affinché possano prendere decisioni sul proprio corpo senza che sia un governo a dire loro cosa fare. Non smetteremo mai di lottare per proteggere le scuole e le strade dalla criminalità. E non smetteremo mai di lottare per la democrazia e per la dignità, a cui tutti hanno diritto. La lotta per il nostro Paese vale sempre la pena».
“Le decisioni sul proprio corpo” alle quali si riferisce la Harris non sono altro che l’aborto, che tra l’altro riguarda il corpo (cioè la vita) del bambino e non solo il corpo della donna-madre. Una vera e propria ossessione quella dell’aborto per i leader Democratici americani, a tal punto da essere rimarcata per prima (l’ossessione) persino nel discorso dopo la sconfitta. Ma la maggioranza della gente comune americana non è d’accordo e, a suo modo, “lotterà” perché questa ossessione non prevalga. Lo ha già fatto col voto del 5 novembre.
Gabriele Soliani