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La vita in un battito: stop aborto se si sente il cuore

In Ohio il parlamento repubblicano ha dato il via libera ad una legge che ferma il diritto di aborto non appena si sente il battito cardiaco fetale intorno alle VI-VIII settimana. Non è l'optimum, perché l'aborto resta legale, ma è il segno che la scienza può aiutare la ragione a fermare un omicidio.

Vita e bioetica 10_12_2016

Quando si tocca il fondo, ogni piccolo passo verso la risalita può costituire un enorme passo avanti. Non è l’optimum, ma in certe condizioni, è il meglio che la situazione attuale possa consentire in vista di una perfezione futura. E’ con questo spirito che va salutata con favore la decisione del parlamentino dell’Ohio di vietare ogni tipo di aborto, ad eccezione di quello per rischio di vita della madre, dopo la VI-VIII settimana, quando è ormai nettamente auscultabile il battito cardiaco dell’embrione.

Una decisione storica, quella dello stato americano che lo pone tra i Paesi più restrittivi tra quelli ovviamente che hanno già una legislazione presente in materia di interruzione della gravidanza.

La decisione, che però dovrà essere ratificata dal governatore repubblicano John Kasich, rappresenta un importante passo avanti nella percezione dell’aborto come uccisione di un essere umano. Tornare allo stato di partenza, cioè proibire l’aborto tout court è operazione indispensabile come obiettivo, ma nel percorso della politica i tempi, dopo la devastazione morale e umana di questi 30 anni di legislazioni antinataliste, questa decisione, se da un lato non interviene sull’aborto come omicidio, dall’altro costringerà a far riflettere con maggiore consapevolezza su un fatto e sicuramente contribuirà a salvare molte vite.

Merito anche della tecnologia e dello sviluppo scientifico, perché grazie ai ritrovati della tecnica si può così offrire alla ragione ottimi pretesti per riflettere sull’aborto e ridurre sempre di più la finestra temporale che consente ai medici di poter praticare legalmente le interruzioni di gravidanza.

Secondo quanto stabilisce la scienza medica, il battito cardiaco fetale è riscontrabile intorno alle 6-8 settimane. E qui si fermerebbe in count down. Attualmente in Ohio si può abortire entro la 24esima settimana. Tra le due finestre temporali intercorre uno spazio considerevole.

Quante madri intenzionate ad abortire hanno fermato il conto alla rovescia non appena hanno sentito il piccolo cuoricino pulsare? E quante conversioni sono scaturite da quel semplice passaggio non solo clinico-diagnostico? E’ il caso di dire che in quelle poche settimane c’è una vita intera.

La decisione dell’Ohio, licenziata con 64 voti a favore e 29 contrari, è stata chiamata Heartbeat Bill ed è passata dopo il tentativo andato a vuoto della minoranza Democratica di aggiungere anche stupro e incesto tra le eccezioni al disegno di legge. Resta soltanto il concreto e motivato pericolo di vita della madre. Ma l’offensiva Dem non è destinata a fermarsi dato che sulla legge pesa l’obiezione che sia anticostituzionale.

E qui si inserisce l’imminente insediamento del presidente della Repubblica Donald Trump, che dovrà anche nominare un giudice della Corte Suprema. Dalle dichiarazioni di Trump in campagna elettorale la speranza di inserire un togato di chiaro orientamento pro life è molto concreta.

Resta comunque la bella notizia: la scienza aiuta a riportare alla ragione.