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INTERCOMUNIONE

La via tedesca al sovvertimento della Chiesa

Una conversazione con un prelato americano fa scoprire le analogie tra la strategia del cardinale Marx in Germania e quanto accaduto negli Stati Uniti con la creazione di gruppi cattolici a favore dell'aborto. Ma qui la strategia punta dritto al cuore della Chiesa: l'Eucarestia.

Ecclesia 25_07_2018
Il cardinale Marx (a sinistra), presidente dei vescovi tedeschi

Qualche giorno fa parlavo con un prelato statunitense della Chiesa, e di alcuni sviluppi di una situazione di crisi e di confusione che si stanno verificando, in particolare in Germania. Il tema centrale era quello dell’intercomunione. Cioè della possibilità che i coniugi protestanti potessero partecipare all’eucarestia, ma senza convertirsi al cattolicesimo; restando cioè nella fede in cui si trovavano.

Abbiamo assistito alle diverse fasi del balletto. L’approvazione del sussidio pastorale da parte della Conferenza Episcopale tedesca, l’appello a Roma di sette vescovi e cardinali, l’apparente “stop” della Congregazione per la Dottrina della Fede, il rinvio di una discussione all’autunno, le dichiarazioni del Pontefice sulle responsabilità dei singoli vescovi, le dichiarazioni a favore dell’esperimento di alcuni vescovi, a cui però hanno risposto sacerdoti della loro stessa diocesi…Insomma una situazione di estrema confusione e poca chiarezza. In cui si evidenzia la spinta propulsiva dei presuli d’oltralpe, non adeguatamente controllata e frenata da chi, a Roma, avrebbe l’autorità per farlo.

Ma l’amico d’oltreoceano mi ha fatto notare qualche cosa di interessante. E cioè il modello di strategia messo in atto dal cardinale Marx e dai suoi confratelli. Una strategia che conosce bene, perché l’ha vista ideata e messa in pratica molto tempo fa nel suo Paese. Quando fu creato il Comitato per il controllo della crescita della popolazione, e nacquero i (e soprattutto le) Catholics for a Free Choice, cioè i sedicenti cattolici che appoggiavano e appoggiano l’aborto, aiutati dalla Fondazione Ford, furono compiuti diversi passi.

Il primo fu quello di creare cambiamenti concettuali per quanto riguardava l’aborto, e la regolamentazione delle nascite. Una volta gettate le basi ideologiche e filosofiche dell’operazione, si passò al momento successivo. E cioè quello in cui si creava una discussione pubblica, per smuovere l’opinione pubblica, e portare in primo piano il problema, nei tempi e nei modi voluti dagli organizzatori della campagna. All’epoca lo scopo era quello di cambiare, come è avvenuto, e come di recente è stato fatto in Irlanda, la legge civile sull’aborto. E non a caso Lifesitenews, un vero watchdog su questi temi, ancora di recente ha denunciato come la Ford Foundation abbia elargito milioni di dollari a organizzazioni “cattoliche” che promuovono l’aborto in America Latina.

Ma – mi faceva notare il prelato – lo scopo dei vescovi tedeschi sembra di portata e gravità molto maggiore, in quanto il tentativo è quello di cambiare la legge ecclesiastica, e sul punto forse più centrale e delicato, cioè l’eucarestia. Una vera e propria rivoluzione della Chiesa, dall’interno. E che proseguirebbe poi su altri obiettivi, che già si stanno delineando: il celibato ecclesiastico, tramite i “viri probati”, il diaconato femminile e la contraccezione con metodi chimici o meccanici.