La vera santità? É una vita felice
É una cosa strana la santità? Ma la santità non è fatta di cose strane. La santità è fatta di cose buone. L’amore, il perdono, il lavoro, la gioia, la sofferenza, la salute, la malattia, la famiglia, l’amicizia, la carità, la speranza… Questi e altri sono gli ingredienti della santità: gli stessi di cui è fatta la vita. La santità è una vita felice. È felice chi ha una vita aperta, chi vive una possibilità di rapporto senza preclusioni e senza esclusioni.
É una cosa strana la santità? Ma la santità non è fatta di cose strane. La santità è fatta di cose buone. L’amore, il perdono, il lavoro, la gioia, la sofferenza, la salute, la malattia, la famiglia, l’amicizia, la carità, la speranza… Questi e altri sono gli ingredienti della santità: gli stessi di cui è fatta la vita. La santità è una vita felice. Che cosa ci rende felici? È felice chi ha una vita aperta, chi vive una possibilità di rapporto senza preclusioni e senza esclusioni. Guardate come è felice un bambino che ama ed è amato: sorride, apre le mani, gorgheggia.
I rapporti che una persona vive vanno in due direzioni. La prima è verso Dio: con Lui un rapporto intenso, fiducioso, aperto alla confidenza e all’affidamento. Un Dio non generico, ma personale, riconosciuto come Padre, adorato come Figlio nell’uomo Gesù, invocato come Spirito Santo. Non sappiamo quali e quanti livelli di umanità si ridestano in cuore quando entriamo in rapporto con Dio in modo personale, scoprendoci figli amati dal Padre, peccatori salvati dal Figlio, cristiani santificati dallo Spirito Santo. Gli uomini e le donne sante diventano esperti della relazioni con ciascuna delle Persone divine, guardate e amate nella loro distinzione e unità.
Francesco riconosce il Padre Creatore, si immedesima nella Passione di Gesù e si immerge nell’amore dello Spirito Santo. Teresa d’Avila lotta per rimanere amica e sposa di Gesù contemplato nell’umanità della passione, morte, risurrezione. I santi dell’Oriente sono pervasi dall’alito dello Spirito Santo. Tutti i venti della divinità soffiano nel campo dell’anima e vi trasportano semi di vita, raggiungendo le nostre case e le nostre strade, i luoghi di lavoro e le scuole.
La seconda direzione è verso le persone e le cose. Un’apertura che conduce a un riconoscimento grandioso e a una dedizione appassionata verso il prossimo, a un rispetto raffinato della creazione: animali, piante, monti e mare, acque e rocce. La persona che cammina verso la santità è aperta alla vita, accoglie e accetta di accompagnare, perdona e a sua volta accoglie il perdono e rinnova l’esistenza in rapporti riconciliati. Fate un paragone con chi esclude Dio, si ritira dal prossimo, è arrabbiato con il mondo e contesta tutto. Possiamo constatare che il santo è una persona felice, una persona intera, anche quando si ritrova ferito e bisognoso di essere ripreso; quando ha bisogno di essere guardato e accolto con misericordia e di essere ricostruito dal perdono. La santità non è un pacchetto da supermercato, una cosa già fatta e confezionata; è una strada lunga e continua che investe la vita, prende tutti i caratteri e le condizioni. Si diventa santi vivendo: riconoscendo in ogni cosa il dono di Dio e amando Gesù attraverso avvenimenti, persone, cose.
Il santo è una persona che abbiamo piacere di incontrare: non perché gioca con i miracoli, ma perché è disposto a intrattenersi con noi e con i nostri bambini; perché ama e perdona. Mille strade della vita segnano il cammino della santità, tra dolori e incomprensioni, compagnie e solitudini. É magnifico vedere santi sposati, come i coniugi Martin genitori di Santa Teresa di Lisieux: amore matrimoniale, figli, lavoro, malattia e morte, fatica e speranza. Laici, giovani, ragazzi, preti, suore, missionari: vite che rinnovano il mondo, senza fine. É grande gioia ritrovarsi nella compagnia dei santi di ogni giorno e di quelli proclamati dalla Chiesa, accompagnandosi con le loro immagini e traendo ristoro dai loro discorsi. Si cammina come sotto gli alberi lungo il fiume, al sole o sotto la pioggia o nel vento. Diritti verso la mèta, lieti di andare, incontrare, sperare. Sperare per sé, sperare per tutti. Beati voi, santi della terra: sarete beati anche in cielo.