La vera Milano imbruttita? Eccola... è in Piazza del Duomo
La giunta Sala non si vergogna di contribuire a rendere più brutta Milano, come dimostra il via libera all’orribile installazione che vorrebbe essere un memoriale contro la violenza sulle donne ma di fatto le offende. In più l’obbrobrio è posto davanti a un edificio storico e splendido come il Duomo. Il tutto sotto gli occhi della Madonnina, nostra vera protettrice.
Caro direttore,
ultimamente la città di Milano sta avendo un grande rilancio sia a livello nazionale che a livello internazionale. Molti stanno definendo la metropoli ambrosiana “una bella città”, il che non era usuale fino a pochi anni fa. Di solito, Milano veniva apprezzata per la possibilità di lavoro che essa offriva e per la sua operosità. Oggi viene apprezzata anche per il suo aspetto estetico. Occorre ricordare che questo salto di qualità è stato dovuto a tre legislature rette da sindaci del centrodestra. Le due legislature di Albertini hanno sbloccato milioni di metri quadrati, che hanno dato origine alla costruzione della Porta Nuova, che costituisce una delle attrattive di nuova generazione della città. L’altro grande impulso è stato dovuto al fatto che si è tenuto l’Expo, grazie al lavoro indefesso della sindaca Moratti, di centrodestra, che ha avuto poi l’unico torto di non essersi resa abbastanza “popolare” verso la cittadinanza, il che ha portato all’insediamento di due giunte di sinistra, che si stanno gloriando di meriti non propri, ma dei sindaci che li hanno preceduti.
In particolare, il sindaco Sala, stranamente (essendo egli un gran borghese), sta portando la sua giunta sempre più a sinistra e sempre più verso opzioni che favoriscono la cultura ideologizzata del mondo radicale ed Lgbt. Una sinistra sempre più “radicale”, purtroppo. Pur di assicurare questo trend, Sala non si vergogna di contribuire a rendere più brutta Milano, come dimostra la recente autorizzazione a far piazzare in Piazza del Duomo un’orribile installazione informe, di colore indefinito e di forma molto indecifrabile. Chi l’ha voluta pare che faccia riferimento al seno di una donna e poi a una non meglio definita forma muliebre, che vorrebbe essere un memoriale contro le violenze perpetrate nei confronti delle donne. Mi pare che proprio quella installazione (difficile definire un oggetto, sì malfatto) costituisca una violenza contro ogni donna, che dovrebbe sentirsi offesa da tale rappresentazione. Infatti, il filone più realista del femminismo milanese ha protestato contro tale bruttissimo oggetto.
Questo infelice episodio appare non solo brutto (anzi, bruttissimo esteticamente), ma anche inopportuno, visto che si tratta della piazza del Duomo di Milano. Tale spazio non è intitolato “Piazza Duomo”, ma, appunto, “Piazza DEL Duomo”, il che significa che ogni installazione deve portare rispetto verso un edificio storico (il Duomo), che, in un certo senso, è il padrone di quella piazza. E in cima al Duomo vediamo tutti brillare una bellissima statua dedicata alla MADONNINA, che, come ebbe a notare Benedetto XVI, allarga le braccia verso tutta la città proteggendola non solo dalle intemperie naturali, ma anche (e forse soprattutto) dalle ferite “morali” che stanno invadendo i nostri spazi. Il semplice confronto tra la Madonnina e quell’obbrobrio che è stato autorizzato nella sottostante piazza chiarisce chi sia la vera protettrice di tutti e, in particolare, delle donne che subiscono abusi e violenze. Spero che i milanesi, con il loro innato buonsenso, continuino a guardare in alto, non degnando neppure di uno sguardo un’installazione che si trova molto in basso, non solo fisicamente.
Mi segnalano che anche davanti alla chiesa di San Marco è stata installata una Jacuzzi: evidentemente, oramai le belle chiese ambrosiane vengono usate come sfondo pubblicitario per le cause più disparate e senza alcun rispetto per una storia che ha coinvolto per secoli milioni di fedeli. Il sindaco Sala, così premuroso nel partecipare, con la striscia tricolore, a manifestazioni organizzate dai mondi dominati dall’attuale pensiero unico, dovrebbe adoperare tutti i suoi poteri per assicurare rispetto e tutela a una storia senza la quale egli non sarebbe neppure sindaco. Se non altro per gratitudine, si prenda cura delle vere bellezze di Milano. E i cattolici che lo hanno votato comincino a porsi qualche domanda.