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TEORIE COSPIRATIVE

La vedova Kirk nel mirino dell'estrema destra americana

La vedova di Charlie Kirk, Erika, sta diventando un punto di riferimento della destra religiosa americana. Ma è attaccata dall'estrema destra, che la vede colpevole... dell'assassinio del marito. E per conto di Israele. 

Esteri 13_12_2025
Erika Kirk (La Presse)

L’orazione funebre di Erika Kirk, vedova di Charlie Kirk, è stato uno dei momenti più toccanti della cerimonia memoriale del 21 settembre. Suo marito era stato assassinato dieci giorni prima alla Utah Valley University, durante un comizio. L’assassino, un autoproclamato “antifascista”, anche se di famiglia e provenienza conservatrice, era appena stato arrestato. Ma la vedova Kirk, invece che di vendetta, parlava di perdono cristiano.

Nonostante il coraggio e lo splendido esempio di comportamento morale, Erika Kirk è stata oggetto di odio e lo è tuttora. Non solo dalla sinistra delle università e delle piazze, ma, nelle ultima settimane, anche e soprattutto della destra. Kirk è diventato un simbolo della nuova destra religiosa e conservatrice, è rimpianto dai cristiani di tutte le confessioni e anche dagli ebrei, per la sua strenua difesa di Israele. Ma l’ala della destra americana che odia Israele, fatta dai seguaci di podcaster come Candace Owens e Nick Fuentes, vuole vedere a tutti i costi una mano israeliana dietro all’assassinio di Kirk. Ed Erika? La vedova viene descritta, nelle teorie cospirative più estreme, come una “agente” o come “talpa” che Israele avrebbe messo alle calcagna del marito. In pratica, viene accusata lei di averne provocato la morte e il Turning Point Usa, l’organizzazione fondata da Kirk, come una facciata della cospirazione ebraico-sionista.

Di teorie bizzarre, sui social, ce ne sono a bizzeffe, il problema è che quest’ultima viene rilanciata dalla seguitissima Candace Owens, sempre in prima fila contro Israele e il sionismo, con 5 milioni e mezzo di ascoltatori quotidiani. Fra questi, non tutti sono persone raccomandabili e la vedova Kirk, oltre al dolore per il lutto recente, sta subendo anche la paura di un crescente numero di minacce di morte.

Dopo settimane di silenzio, il 10 dicembre ha deciso di parlare, in un’intervista rilasciata a Fox News, poi anche alla Cbs, dicendo di essere arrivata a “un punto di rottura”. «Prendetevela con me. Chiamatemi come volete. Non mi importa. Chiamatemi con i nomignoli che preferite, andate fino in fondo nella vostra trappola. Ma lasciate stare la mia famiglia, la mia famiglia di Turning Point Usa, la mia famiglia del Charlie Kirk Show, le persone che amo, e fate centinaia di migliaia di dollari ad ogni puntata in cui sparlate della gente che amo, perché ne sono coinvolti».

Erika Kirk ha definito le teorie cospirative un “virus della mente”. «La nostra squadra non è fatta di robot, è fatta di umani in carne ed ossa. Abbiamo ricevuto più minacce di morte nella nostra squadra e dalla nostra parte di quante ne abbia viste sinora». Non ha menzionato nessuno in particolare. Ma Candace Owens (che era fra le fondatrici di Turning Point Usa, ai suoi albori) si sente accusata e si è sentita in dovere di risponderle in una puntata del suo podcast, ritenendo che la difesa di Erika Kirk alla sua "famiglia" sia solo emotiva ("un motivo in più per pensare che le donne non possano essere amministratori delegati", dice la podcaster) ed eviti di rispondere alle obiezioni a Turning Point Usa.

L’episodio non può essere liquidato come una delle tante bizzarrie del Web e nemmeno come un altro modo di Candace Owens per farsi notare, dopo che è stata denunciata da Brigitte Macron per averla definita un maschio transessuale. Candace Owens è la punta di un iceberg. La parte sommersa è formata da un ambiente di estrema destra sempre più vasto e sempre più aggressivo che mutua dall’estrema sinistra l’odio per Israele (e per la politica estera americana, in generale) oltre all’ideale anticapitalista e l'idea che occorrano leggi differenti per gruppi razziali differenti, dall’estrema destra mutua l’antisemitismo classico e il suprematismo bianco. Questo ambiente sommerso, molto rumoroso in rete e sempre più visibile anche nel mondo reale, non può essere sottovalutato. Rod Dreher, autore di The Benedict Option, fra i più seguiti anche dall’attuale amministrazione Trump, sta lanciando l’allarme dall’estate scorsa. Da quando, cioè, ha completato un suo personale giro nei campus e nelle scuole superiori di numerosi Stati dell’America rurale ed è rimasto impressionato dal livello di antisemitismo e autentico razzismo di molti giovani simpatizzanti della destra.

Dreher invita a non sottovalutare il fenomeno. La sinistra istituzionale aveva ignorato la “rivoluzione woke” (la Great Awokening), liquidandola come una bizzarra moda giovanile online. Ed è finita distrutta dalla crescita del wokismo. Oggi la destra rischia di fare la stessa fine, se perdesse il controllo delle sue ali estreme. Scrive Dreher: «Il Great Awokening ci ha rivelato quanto la sinistra politica fosse disposta a rendersi folle, e a cercare di costringere il resto di noi a esserlo, per il bene di sostenere le sue verità ideologiche. (…) Si è diffuso con velocità pandemica nella sinistra perché i liberali che sapevano come comportarsi avevano paura di parlare. Salvo rare eccezioni, sono rimasti in silenzio. La destra non è immune a questo fenomeno. In questo momento, troppi di noi di destra si rifiutano di opporsi all'antisemitismo dalla propria parte, per il piacere di vedere coloro che hanno ingiustamente escluso gli altri assaggiare la loro stessa medicina amara». Con minacce di morte alla vedova Kirk e al team di Turning Point Usa, forse, è arrivato il momento giusto per accorgersene.