Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Giovanni da Kety a cura di Ermes Dovico
L'ANALISI

La UE firma la fine della persona

La recente proposta di regolamento approvata dalla Commissione Europea per il riconoscimento in tutta l'Unione dei figli di coppie omosessuali è figlia di una concezione positiva del diritto in cui anche la persona umana è definita dalle "convinzioni" attuali e non dalla legge naturale.

Editoriali 14_12_2022

La Commissione europea ha recentemente approvato una proposta di regolamento funzionale a riconoscere in tutto il territorio dell’Unione i diritti riconosciuti da uno Stato membro ai figli di una coppia omosessuale. Il regolamento, in caso di approvazione da parte del Parlamento e del Consiglio (qui sarà necessaria l’unanimità che difficilmente sarà ottenuta essendo note le posizioni di Paesi quali l’Ungheria e la Polonia), non necessiterà di una legge di recepimento da parte dei singoli Stati, ma avrà efficacia immediata e diretta in tutti i Paesi membri. In altri termini se una famiglia omogenitoriale è considerata tale in uno dei ventisette Paesi UE, sarà tale in tutta l’Unione affinché i bambini non perdano i loro diritti attraversando le frontiere interne.

Il testo del regolamento è stato presentato dalla Commissione come volto ad uniformare le norme di diritto internazionale privato dei singoli Stati membri; nella realtà è palese che dietro a tale fictio iuris si cela una vera e propria ingerenza nelle politiche familiari dei singoli Stati membri sulle quali, oltretutto, gli stessi hanno competenza esclusiva.

È evidente, poi, che si strumentalizzano i diritti dei bimbi per porre le premesse volte ad un graduale riconoscimento negli ordinamenti dei singoli Stati delle famiglie omogenitoriali. Una questione nata a livello di Consiglio d’Europa (non organo UE) quando, il 14 dicembre 2021, la Corte EDU di Strasburgo si era pronunciata sul caso di una bambina nata in Spagna con «due madri», una delle quali bulgara, che la Bulgaria rifiutava di riconoscere come figlia di entrambe le donne.

La Commissione europea, sorda sulla questione migratoria e su tante altre questioni, ma prona all’ideologia del traffico insaziabile dei «nuovi diritti», ha colto l’occasione, con il pretesto di assicurare ai figli di coppie omogenitoriali i diritti di filiazione (ad esempio: diritto alla successione, agli alimenti etc.), per legittimare indirettamente il diritto alla assoluta autodeterminazione della volontà del soggetto che l’ordinamento comunitario si trova a dover riconoscere.

In questo modo, la modernità giuridica positivistica segna (e da tempo) l’inizio della fine del diritto non essendo più norma che disciplina le condotte sulla base di un ordine naturale dato ma regola che rispecchia passivamente e avalutativamente le condotte umane impostesi nei costumi (Di Marco).Detto diversamente, il concetto moderno di legge, che permea anche le fonti comunitarie e che si riscontra nella sua tragica grandezza nel pensiero di Bodin (1529-1596) e di Hobbes (1588-1679), è indifferente ai contenuti, o meglio, per dirla con le parole del filosofo e giurista tedesco Carl Schmitt (1888-1985), è «neutrale» rispetto a principi e valori (Stefano Fontana).

La società, con i suoi impulsi, i suoi bisogni, è regola e detta le norme per l’ordinamento e degrada la stessa democrazia in un quid meramente procedurale nel quale nulla si può contro la legge positiva (ce ne siamo accorti durante l’emergenza sanitaria e alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale sull’obbligo vaccinale), ma tutto si può con la legge. La persona umana, dunque, in questa prospettiva, diventa una «convinzione», in cui tutto è relativo, cangiante, opinabile.

Ora, l’ente uomo, in quanto sussistente, non può non essere persona nel senso classico, cioè libertà, spiritualità, apertura a ciò che è (un figlio è il frutto del concepimento di una donna ed un uomo e non di due persone dello stesso sesso), nel senso che è la sua natura attualizzata, il suo «spessore metafisico», all’origine di qualunque normatività, di qualunque scelta normativa. Gli uomini, però, parafrasando Il Piccolo Principe, sembrano aver dimenticato questa Verità…

* Avvocato
** Costituzionalista