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VACCINI FLOP

La truffa dei numeri tra Terapie Intensive e morti

Terapie Intensive intasate dai NoVax? Falso, le presenze contemporanee delle persone non vaccinate in Terapia intensiva sono addirittura minori dei soli posti extra creati per il covid. E la vaccinazione di massa serve a nascondere l'insuccesso della vaccinazione nelle categorie a rischio. Ecco come. 

Editoriali 03_02_2022

Il mantra ripetuto dai TG è «le terapie intensive (TI) sono intasate all’80% dai NoVax, i malati oncologici non trovano posto». Innanzitutto aboliamo la trita sigla NoVax, per parlare più correttamente  di Persone Non Vaccinate Covid (PNVC), mentre altri sono Persone Vaccinate Covid (PVC, molte non per scelta).

La prima cosa da chiarire è che le intensive non sono affatto intasate. Il portale AGENAS del governo indica per il 29 gennaio 2022 una presenza da covid del 17,6%, quando la soglia critica è stata fissata al 30%. Guardando le singole regioni/province autonome, si avvicinano alla soglia solo le Marche (27,1%) e Trento (27,8%).
L’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è datato 19 gennaio, e porta i dati delle TI nel periodo 3 dicembre 2021 - 2 gennaio 2022: persone entrate in TI = 2.417; PNVC in TI = 1.557; percentuale 64%. Questo è il primo passettino per ridimensionare l’80% indicato nel “mantra” dei TG.

Facciamo quindi un po’ di conti: la degenza media in intensiva è di 15 giorni circa, quindi 1.557 persone x 15 giorni = 23.355 giorni di TI. Dividiamo allora questo monte giorni per il periodo preso in esame che è di 31 giorni: 23.355 : 31 = 753 posti TI occupati da PNVC. Considerato che i posti di TI pre covid erano 8.000 circa e adesso 9.031, significa che i PNVC non occupano nemmeno l’extra di 1.031 posti creato a causa del covid.

La conseguenza è evidente:
La frase «il malato oncologico non trova posto in intensiva per colpa dei NoVax» è falsa. Le persone non vaccinate non occupano nemmeno tutti i 1.000 posti extra creati per il covid. Se quindi il malato oncologico oggi non trova posto, significa che non l’avrebbe trovato nemmeno ieri prima del covid. Perché la nostra sanità già prima del covid era in coma. Il “Sistema Seconda Repubblica” (SSR), che ha sfasciato la sanità, oggi usa le persone non vaccinate come capro espiatorio per coprire le proprie colpe.

Questo è il primo tassello, ma bisogna proseguire. Sì, perché riguardo alle statistiche sulle Terapie Intensive, a quanto abbiamo detto bisogna aggiungere almeno altre quattro ombre (ombre nel senso che non abbiamo dati, ma abbiamo la certezza dell’evento che qualcuno prima o poi dovrà tradurre in dati).

Prima ombra. Tra le PNVC ci sono le persone “non vaccinabili covid”. Poiché un medico non ti fa un’esenzione neanche con la pistola alla tempia, gli esentati sono certamente portatori di patologie pesanti. Se vanno in TI da positivi, questo avviene molto probabilmente per le gravi patologie. Quanti sono? Non lo sappiamo. Quali che siano, vanno tolti dal totale delle PNVC.

Seconda ombra. Bassetti, 12 gennaio 2022: «Nei nostri reparti siamo ben oltre il 35% di ricoverati che con il Covid-19 non c’entrano nulla. Non hanno della malattia nessun sintomo, ma solo la positività al tampone per l’ingresso in ospedale» (dichiarazione all’AGI). Allora, poiché le curve dei morti e delle TI seguono andamenti molto simili, il problema di quel 35% di catalogazione impropria l’abbiamo anche nelle TI.

Terza ombra. Un servizio di Valentina Noseda (ReStart, RAI) è stato autocensurato per la messa in onda, ma lo trovate su RaiPlay. La Noseda intervistava persone che descrivevano il metodo per incrementare il numero dei positivi ospedalizzati, al fine di ottenere i rimborsi di 3.713 euro (ospedalizzati normali) o 9.697 euro (ospedalizzati TI). Vero, falso? Del tutto verosimile. Dove ci sono molti soldi, ci sono anche i servi di Mammona all’opera.

Quarta ombra. Ma i 9.031 posti di TI sono reali? Mentre ero al mare a Pesaro, a fine agosto, leggevo l’intervista a un primario che, essendo prossimo alla pensione, si sbilanciava un po’. «Il suo reparto adesso è molto pieno?» «No, dà sempre l’impressione di essere vuoto. Ho i letti, ma servono 15 medici per coprirli. Di medici ne ho 6, veda un po’ lei…». Ci sono 9.031 posti di TI coi relativi medici? Oppure…

Avanti ancora, c’è un’altra domanda chiave: perché si parla tanto di Terapie Intensive e poco di morti?
La sparata sull’intasamento delle TI da parte delle PNVC è l’ultima arma che resta per far credere a un qualche peso del vaccino in questa gestione dell’epidemia. Ma le TI sfornano un numero di morti modesto rispetto al totale.

Spostiamoci allora sui morti, che sono un dato più pesante rispetto alle TI. L’ultimo rapporto ISS analizza le “diagnosi dal 26 novembre al 26 dicembre 2021 con decesso”: sono 3.742, di cui 1.774 sono PNVC (47%) e 1.968 sono PVC in vario grado (53%). Statistica poco spendibile nei TG, coi vaccinati che vanno peggio dei non vaccinati.
Guardiamo le corsie dal 3 dicembre 2021 al 2 gennaio 2022: 25.168 ospedalizzati, di cui 11.487 sono PNVC (46%) e 13.681 sono PVC vario grado (54%). Anche questa è poco spendibile nei TG, coi vaccinati che vanno peggio dei non vaccinati.

A questo punto arriva la solita obiezione: «Quei numeri vanno rapportati a quanti sono i vaccinati e i non vaccinati! Quando i vaccinati sono tanti, scatta il cosiddetto “effetto paradosso”, per cui sembra che vada peggio ai vaccinati».

A questi “contestatori della Domenica” che ci ricordano l’ovvio, pongo intanto una domanda: «Vi sembra un “successo vaccinale” avere 1.968 morti vaccinati in 31 giorni? Era questo che promettevate nel radioso Vaccino-day del 27 dicembre 2020?». Ma, domanda a parte, vi porto come esempio il paese immaginario di Pontevedro.

Nel Pontevedro ci sono 10 milioni di pianurini e 10 milioni di monticiani. I primi si ammalano di covid, i secondi, non si sa perché, non lo prendono. 5 milioni di pianurini si vaccinano, 5 non si vaccinano. Dopo un certo tempo ci sono 1.200 decessi covid di non vaccinati e 1.000 decessi covid di vaccinati.
I non vaccinati totali sono 15 milioni (5 pianurini e 10 monticiani), per cui abbiamo 1.200 : 15 = 80 morti covid per milione. I vaccinati sono 5 milioni, per cui abbiamo 1.000 : 5 = 200 morti covid per milione.
Una martellante campagna governativa convince i monticiani a vaccinarsi. Si vaccinano tutti. Adesso i non vaccinati hanno 1.200 : 5 = 240 morti per milione. I vaccinati invece 1.000 : 15 = 67 morti per milione.
I morti sono sempre gli stessi, ma lo “spostamento di campo” dei monticiani ha alterato le percentuali.

Vi sembra un esempio stupido? Ma è esattamente ciò che hanno fatto in Italia. Vaccinando in massa fasce di età e persone senza patologie che avevano probabilità bassa o inesistente di morire di covid, hanno alterato la percezione globale del “successo vaccinale” portando al denominatore cifre di vaccinati “inutili”, perché a rischio morte vicino allo zero.
Vale a dire che le statistiche sul “successo vaccinale” sono basate su numeri minuscoli e sono alterate dalla massa delle “vaccinazioni inutili” che alterano i rapporti. Se le persone a rischio zero non fossero state vaccinate (come direbbe la logica), l’insuccesso vaccinale sarebbe stato palese.