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ALL'INFERNO CON DANTE /5

La scelta del viaggio e le paure di Dante. Quinta puntata (VIDEO)

La quinta puntata della video-rubrica "All'Inferno con Dante" a cura di Giovanni Fighera. 

Cultura 21_10_2020

All’inizio del canto II dell’Inferno Dante è rimasto solo a riflettere prima di partire. La paura prende così il sopravvento. Il poeta si rende conto che affronterà da solo «la guerra/ sì del cammino e sì de la pietade». Il peso della scelta e della decisione è tutto suo. All’alba Dante ha appena professato la disponibilità a seguire il maestro, ma poche ore più tardi, sul far della sera, inizia ad accampare scuse per non partire.

In sintesi disquisisce in questi termini con Virgilio. Nell’Eneide Enea è sceso agli Inferi per incontrare il padre Anchise; la sua catabasi genera in lui la consapevolezza di quanto sorgerà in Italia, ovvero la città di Roma, che diventerà capitale dell’impero romano e sede della Curia papale. Anche san Paolo è stato rapito al terzo Cielo, come lui stesso racconta, per rafforzare quella fede «ch’è principio a la via di salvazione». Dante non è né Enea né tantomeno san Paolo e non si reputa degno di sostenere quel viaggio che hanno affrontato i due grandi benefattori dell’umanità. Il poeta confida che il maestro possa intendere le sue motivazioni meglio di quanto lui abbia espresso. E in effetti è così.