La salvezza dei ricchi
Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri (Lc 19,8)
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». (Lc 19, 1-10)
Il ricco Zaccheo, volendo conoscere Gesù, cerca di vederlo mentre passa tra la folla. Il Signore lo sorprende affermando di voler fermarsi a casa sua, nonostante i benpensanti si scandalizzino, visto che Zaccheo era un pubblico peccatore. Con Gesù in casa di Zaccheo entra anche la salvezza di Zaccheo di tutta la sua famiglia. Questo episodio dimostra che la salvezza è sia per i ricchi che per i poveri, in quanto Zaccheo, pur avendo dato la metà dei suoi beni ai poveri, resta ricco. La salvezza quindi non dipende da quanti soldi hai ma da quanto ciascuno apre il suo cuore e la sua vita a Gesù, unico Salvatore del mondo.