La provvidenza
«Perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo…». Mt 6, 25-28
«Non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo…». Mt 6, 25-28
Quanti santi della Provvidenza conosciamo? San Giuseppe Cottolengo o San Luigi Guanella o le semplici suorine che ci vivono accanto. Quante volte nella vita abbiamo sperimentato i segni della Provvidenza? L’affanno, l’ansia e l’avarizia non ci portano felicità e soprattutto non forniscono risposta né ai nostri bisogni quotidiani né a quelli più profondi. La strada della Provvidenza si impara camminando: è una fiducia che si esercita. Occorre un atteggiamento vero e non artefatto: realmente fidandosi della paternità di Dio nelle circostanze di ogni giorno, nelle fatiche e nelle contraddizioni. Camminando come figlio nella pazienza del tempo, appena svolti la strada ti accorgi che Lui ti sta aspettando.