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ITINERARI DI FEDE

La Madonna di Corbetta che ha fatto parlare i muti

La Madonna dei miracoli a Corbetta, alle porte di Milano. Il santuario nasce da un fatto miracoloso.Un bambino sordomuto che, dopo aver visto la Beata Vergine, inizia a parlare.

Cultura 09_09_2017

Nel 1455 Gregorio Zavattari dipinse a fresco un’immagine della Vergine con il Bambino sulla facciata della chiesa extraurbana di San Nicola a Corbetta, alle porte di Milano. Maria, vestita di un abito rosso e avvolta in un mantello azzurro, è rappresentata quale Madre di Dio, nell’atto di presentare ai fedeli il Figlio Gesù seduto sulle Sue ginocchia, stringendo con la mano sinistra, quella più vicina al cuore, come prescritto dalla tradizione ebraica, il libro della Bibbia. L’affresco, che ancora oggi è in ottimo stato di conservazione nonostante non sia mai stato restaurato, nel 1555 fu al centro di un episodio miracoloso.

Era il 17 aprile, il primo giovedì dopo la Santa Pasqua: tre ragazzini, Cesare, Antonio e suo fratello Giovanni Angelo, sordomuto dalla nascita, stavano giocando a bocce nella piazza antistante la chiesetta, quando il Bambino Gesù si sciolse dall’abbraccio della Madre e scese a giocare con i ragazzi. Un grido, “ Il Bambino, la Madonna”, interruppe il gioco. Fu quello il segno del miracolo perché le parole erano state pronunciate dal piccolo sordomuto, improvvisamente risanato.  A questo prodigio ne successero tanti altri, almeno una cinquantina negli ottanta giorni seguenti e per questo motivo la Madonna di Corbetta fu ribattezzata Madonna dei Miracoli.

L’anno immediatamente successivo, per proteggere il dipinto dalle perturbazioni atmosferiche, il capitolo costituito dalle nobili famiglie di Corbetta decise di costruire un vero e proprio santuario e, quindi, inizialmente, di inglobare l’affresco in una cappella poggiante su un portico che fungesse da atrio. Grazie alle offerte dei fedeli, si riuscì a comprare il terreno sul retro della chiesa di san Nicola: i lavori di ampliamento, che interessarono sia il primitivo oratorio inferiore sia il santuario superiore, proseguirono per tutto il secolo XVII, durante il quale fu coinvolto l’architetto Fabio Mangone, già a capo della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, e il secolo XVIII, con l’intervento di Francesco Croce che progettò la nuova facciata.

Quest’ultima venne conclusa nel corso del ‘900 dall’architetto Luigi Moretti che, perseguendo lo stile eclettico tardo ottocentesco, arricchì il prospetto di nuove sculture:  le statue della Fede e della Carità sopra il timpano di ingresso e i bassorilievi rappresentanti  l’Albero della Vita e la Vergine coronata di stelle ai lati della scena centrale dell’apparizione e del miracolo.

Tra il XVI e il XVIII secolo vennero costruite tutte le cappelle della chiesa inferiore, commissionate dalle famiglie benestanti locali che facevano voto alla Madonna. Il dipinto miracoloso è conservato nel santuario superiore: a esso è legata la Confraternita del Santissimo Rosario che ha qui la propria sede.

Nel 1562 Papa Pio IV, su intercessione e per l’insistenza del nipote cardinale Carlo Borromeo,  concesse l’indulgenza plenaria straordinaria in forma giubilare a tutti coloro che, ben disposti spiritualmente, fossero andati a pregare la Madonna dei Miracoli di Corbetta il primo giovedì dopo la Pasqua, quando si celebra ancora oggi la Festa del Perdono.

Il Santuario milanese è, ogni anno, il punto di partenza del pellegrinaggio a piedi che ha come meta il Santuario dei Miracoli di Rho, perché, come sottolineato dagli organizzatori, il vero protagonista della storia è il mendicante.  La partenza è prevista nel pomeriggio del prossimo sabato, 16 settembre. L’edizione 2017 ha come tema la domanda che Gesù rivolse a Pietro: “Mi ami tu?”.