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L'ACCUSA

«La Francia "scorta" i migranti illegali nel Regno Unito»

Da quando sono scattate le misure restrittive per il coronavirus, sulle coste britanniche sono sbarcati almeno un migliaio di migranti irregolari. Ma a destare particolare interesse sugli attraversamenti della Manica di questi mesi è il ruolo della Marina francese. Ruolo che per Nigel Farage, leader del Brexit Party, è chiarissimo...

Attualità 25_05_2020

Quasi due anni fa la polizia italiana avvistò un furgone della Gendarmerie "scaricare" due migranti in una zona boschiva di Claviere, sconfinando indebitamente su territorio italiano. Il caso condusse quasi ad una crisi diplomatica, con la vibrante protesta della Farnesina e l'apertura di un'inchiesta della magistratura, poi archiviata. All'epoca dei fatti, Amnesty International parlò di "violazioni sistematiche" al confine franco-italiano da parte della polizia transalpina. Ma sbaglierebbe chi dovesse pensare che simili episodi si qualifichino come la manifestazione di una rinnovata grandeur in grado di approfittare della debolezza del Belpaese. 

Questi presunti sconfinamenti, infatti, sembrano aver toccato anche il cuore dell'ex impero britannico. Mentre i sudditi di Sua Maestà continuano a fare i conti con il lockdown, le acque della Manica sono diventate lo scenario di di un anomalo viavai d'imbarcazioni. Da quando sono scattate le misure restrittive per il coronavirus, tra le coste di Dover - note per le "white cliffs" cantate dall'eroina nazionale Vera Lynn durante la seconda guerra mondiale - e quelle di Hastings sono sbarcati almeno un migliaio di migranti irregolari. Sono per lo più curdi ed iracheni ed arrivano su piccole barche con ogni probabilità partite dalla vicina Calais dove, nonostante la "liberazione" della cosiddetta "Giungla" annunciata con enfasi nel 2016, continua ad esistere il campo profughi più grande d'Europa.

Ma a destare particolare interesse sugli attraversamenti della Manica di questi mesi è il ruolo della Marina francese: Nigel Farage, leader del Brexit Party, ha documentato attraverso video e foto come l'arrivo delle imbarcazioni con i migranti a bordo sarebbe scortato nelle acque britanniche da navi della Marine Nationale che poi, una volta appurato l'approdo dei gommoni sovraccarichi a ridosso dei porti del Kent, farebbero marcia indietro per tornare a pattugliare il confine. Questa sua attività di denuncia è costata allo stesso Farage una visita di due agenti che hanno bussato alla sua porta di casa a tarda sera per contestargli, a seguito di alcune segnalazioni anonime, la violazione del lockdown per essersi recato nei pressi del porto di Dover a documentare lo sbarco di migranti irregolari. Una reprimenda che non è andata affatto giù al leader politico che, oltre ad essere ex europarlamentare è anche conduttore di una trasmissione radiofonica sulla Lbc e dunque autorizzato ad uscire per motivi professionali.

Per questo motivo, Farage ha deciso di scrivere una lettera di protesta al capo della polizia del Kent, Matthew Scott, nel tentativo di fare luce sulle motivazioni dell'intervento dei due agenti presso la sua abitazione. Ma non è solo "l'uomo che ha fatto la Brexit" a rilevare il problema: anche Tony Smith, l'ex capo della forza di frontiera britannica, ha affermato che gli attraversamenti della Manica stanno diventando "una grave minaccia per i confini del Regno Unito". Ai membri della Commissione per gli affari interni, Smith ha spiegato che i migranti "hanno visto che se riesci ad avvicinarti a una nave britannica,  sei sicuro di essere portato in uno dei nostri porti e sei abbastanza garantito - queste sono persone vulnerabili - di essere accolto nel sistema del Regno Unito". 

Il problema è che queste traghettate del Canale, oltre ad essere pericolose, sono gestite da spietati trafficanti determinati ad arricchirsi sulla pelle di disperati che fuggono dalla baraccopoli di Calais dove le violazioni di diritti umani sono tristemente diffuse. Solo pochi giorni fa è stato estradato dalla Spagna nel Regno Unito un cittadino albanese che ha confessato di essere uno dei leader del traffico di esseri umani nella Manica. Questi gruppi criminali, peraltro, utilizzano molto spesso imbarcazioni rubate ai pescatori di Boulogne-sur-Mer per mandare allo sbaraglio decine di persone stipate in spazi troppo stretti in attesa delle operazioni di salvataggio della Guardia Costiera britannica. Il clamore suscitato in patria dalle inchieste di Farage, nonostante una scarsa copertura dei media più importanti seppur con significative eccezioni, ha riacceso i riflettori su un fenomeno che pare essersi accentuato durante il lockdown.

Finora alle accuse del leader del Brexit Party non sono seguire repliche da parte di Parigi. Certo, è difficile pensare che le autorità transalpine, che sgomberano gli assembramenti improvvisati a Calais senza troppi complimenti, si straccino le vesti se i migranti tentano la traversata per lasciare la Francia e raggiungere le coste del Kent. Un pescatore di Dover, intervistato dal "The Sun", ha dichiarato che scene come quella documentata da Farage sarebbero abituali e che i francesi non sembrerebbero "così interessati a fermare le navi mentre le scortano attraverso" la Manica. Eppure, Londra versa alle casse francesi 6 milioni di sterline per aiutare a controllare il flusso migratorio nel Canale. Un sostegno finanziario che Parigi dovrebbe spendere per rafforzare il pattugliamento del confine marittimo ed impedire la partenza delle imbarcazioni irregolari grazie all'utilizzo di droni ed altri strumenti di sorveglianza. Una situazione ben diversa da quella documentata dalle immagini registrate da Farage.