La festa dell'incontro
«Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Lc 5,33-35
Allora gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!». Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno». Lc 5,33-35
Come si segue Gesù? Come penitenti che si battono il petto o come amici che fanno festa? C’è chi pretende di inserirci in un unico cliché, ma Gesù è un’altra cosa. E l’inizio è il tempo della scoperta, dell’amicizia, della festa; il tempo dell’innamoramento, quando l’ideale si fissa nel cuore attraverso avvenimenti positivi, vicende esaltanti, situazioni piene di novità. Il tempo del fidanzamento, dello sposalizio, della festa, della compagnia fa sperimentare un rapporto che supera gli schemi della legge e coinvolge l’intera vita. La memoria di questa gioia si deposita nel fondo dell’anima e permane nei giorni oscuri, come certezza di avere incontrato la persona più grande e più vera che dà valore e compimento a ogni aspirazione e a ogni domanda della vita.