LETTERE IN REDAZIONE
La disinformazione su ICI e Chiesa
«Sarebbe opportuno riferire all'opinione pubblica anche i dati relativi a quanti pasti gratis vengono dati ogni giorno a persone di qualsiasi origine e religione, quante persone nel bisogno vengono alloggiate gratuitamente...»
LETTERE IN REDAZIONE
12_12_2011
Caro direttore,
E' singolare l'accanimento e la disinformazione connessi con la campagna (strumentale) contro la Chiesa per l'ICI. Sembriamo i polli del Manzoni che si accaniscono tra loro mentre vengono portati al macello. Viene detto che la Chiesa dovrebbe pagare l'ICI ed altri balzelli senza sapere quali sono i fatti nel merito.
Sarebbe opportuno riferire all'opinione pubblica anche i dati relativi a quanti pasti gratis vengono dati ogni giorno a persone di qualsiasi origine e religione, quante persone nel bisogno vengono alloggiate gratuitamente, quanti frequentano scuole della Chiesa, quanti frequentano corsi gratuiti o semi-gratuiti di formazione professionale e via dicendo. E si parla di numeri nell'ordine di molte decine di migliaia solo in Italia, attività che lo Stato, si badi bene, non sarebbe in grado di portare avanti o di assumere a proprio carico.
Quanto alle costruzioni monumentali e/o di interesse culturale, se fossero passate a carico dello Stato, sappiamo bene che fine farebbero (vedasi Pompei e in genere tutto il nostro incredibile ma spesso derelitto patrimonio). La questione costituisce purtroppo uno dei tanti tentativi di scardinare la nostra coesione sociale e culturale. Inoltre per alcuni la Chiesa non è "un" nemico ma "il" nemico e ogni occasione è buona per screditarla. Su argomenti del genere è relativamente facile accalappiare l'opinione pubblica incattivita com'è dalle misure anti-crisi.
Certo, si può aggiungere che ci possano essere situazioni non corrette o da rivedere. Tuttavia un conto è prendersela con alcuni, ben altro è generalizzare in questo modo.
A. Cereti