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LETTERE IN REDAZIONE

La disinformazione su ICI e Chiesa

«Sarebbe opportuno riferire all'opinione pubblica anche i dati relativi a quanti pasti gratis vengono dati ogni giorno a persone di qualsiasi origine e religione, quante persone nel bisogno vengono alloggiate gratuitamente...»


Caro direttore,

E' singolare l'accanimento e la disinformazione connessi con la campagna (strumentale) contro la Chiesa per l'ICI. Sembriamo i polli del Manzoni che si accaniscono tra loro mentre vengono portati al macello. Viene detto che la Chiesa dovrebbe pagare l'ICI ed altri balzelli senza sapere quali sono i fatti nel merito.

Sarebbe opportuno riferire all'opinione pubblica anche i dati relativi a quanti pasti gratis vengono dati ogni giorno a persone di qualsiasi origine e religione, quante persone nel bisogno vengono alloggiate gratuitamente, quanti frequentano scuole della Chiesa, quanti frequentano corsi gratuiti o semi-gratuiti di formazione professionale e via dicendo. E si parla di numeri nell'ordine di molte decine di migliaia solo in Italia, attività che lo Stato, si badi bene, non sarebbe in grado di portare avanti o di assumere a proprio carico.

Quanto alle costruzioni monumentali e/o di interesse culturale, se fossero passate a carico dello Stato, sappiamo bene che fine farebbero (vedasi Pompei e in genere tutto il nostro incredibile ma spesso derelitto patrimonio). La questione costituisce purtroppo uno dei tanti tentativi di scardinare la nostra coesione sociale e culturale. Inoltre per alcuni la Chiesa non è "un" nemico ma "il" nemico e ogni occasione è buona per screditarla. Su argomenti del genere è relativamente facile accalappiare l'opinione pubblica incattivita com'è dalle misure anti-crisi.

Certo, si può aggiungere che ci possano essere situazioni non corrette o da rivedere. Tuttavia un conto è prendersela con alcuni, ben altro è generalizzare in questo modo.

A. Cereti