La detransizione fa bene
Uno studio scientifico ci dice che chi, dopo aver "cambiato" sesso, sceglie la detransizione vive più felicemente.
Lo studio Detransizione e desistenza tra i giovani adulti precedentemente trans-identificatici pubblicato il primo dicembre di quest’anno sulla rivista scientifica Archives od Sexual Behavior ci dice che chi sceglie la detransizione, ossia la decisione di fare marcia indietro dopo il “cambiamento” di sesso, vive più felicemente rispetto a prima.
Ecco un ampio stralcio dell’abstract dell’articolo: «[…] Abbiamo reclutato 78 individui statunitensi di età compresa tra 18 e 33 anni che in precedenza si erano identificati come transgender e avevano smesso di identificarsi come transgender almeno sei mesi prima [del reclutamento]. In media, i partecipanti si sono identificati come transgender per la prima volta a 17,1 anni di età e lo avevano fatto per 5,4 anni al momento della loro partecipazione [alla ricerca].
La maggior parte (83%) dei partecipanti aveva compiuto diversi passi verso la transizione sociale [mostrarsi come appartenente non al proprio sesso biologico] e il 68% aveva compiuto almeno un passo medico. Secondo resoconti retrospettivi, meno del 17% dei partecipanti soddisfaceva i criteri diagnostici del DSM-5 per la disforia di genere nell’infanzia. Al contrario, il 53% dei partecipanti ritiene che la “disforia di genere a insorgenza rapida” si applichi a loro [dunque questo disturbo è apparso in età matura]. I partecipanti hanno riferito un alto tasso di diagnosi psichiatriche, molte delle quali prima della trans-identificazione [a riprova che la disforia di genere è un sintomo di un trauma o una ferita che vuole essere sanata inutilmente con la decisione di “cambiare” sesso].
La maggior parte dei partecipanti (N = 71, 91%) erano femmine natali. Le femmine (43%) avevano maggiori probabilità dei maschi (0%) di essere esclusivamente omosessuali. I partecipanti hanno riferito che la loro salute psicologica era migliorata notevolmente dalla detransizione/desistenza, con marcate diminuzioni dell’autolesionismo e della disforia di genere e marcati aumenti della serenità. Il motivo più comune addotto per la trans-identificazione iniziale era la confusione tra problemi di salute mentale o reazioni ad un trauma e disforia di genere.
Era più probabile che le ragioni della detransizione riflettessero cambiamenti interni (ad esempio, i processi di pensiero dei partecipanti) rispetto a pressioni esterne (ad esempio, pressioni da parte della famiglia). I risultati suggeriscono che, per alcuni individui transgender, la detransizione è possibile e vantaggiosa».