La crisi in mezz'ora
Fra tante parole e immagini che in questi giorni si sono susseguite, il pregio della trasmissione di Lucia Annunziata è quello di saper andare a raccogliere opinioni, analisi, commenti e pareri di prima mano, con un piglio spesso aggressivo ma efficace nel far conoscere agli spettatori quel che pensa l’intervistato di turno.
Con il voto di fiducia al governo Monti da parte del Senato e della Camera, i momenti più drammatici della crisi politica che si era aperta la scorsa settimana sembrano già lontani. La rapidità con cui è stato costituito il governo tecnico ha giocato la sua parte, ma dopo l’annuncio ufficiale, il giuramento e i passaggi istituzionali nei due rami del Parlamento, l’esposizione televisiva ha fatto il suo corso.
A tenere il tempo della crisi ha pensato Lucia Annunziata, che ha proposto per tutta la settimana un appuntamento quotidiano con un’estensione del suo programma “In mezz’ora”, in onda solitamente su Rai3 nel primo pomeriggio della domenica e in questi giorni, invece, tutte le sere alle 20 sulla stessa rete con il sottotitolo “La crisi”.
Secondo quello che è il tratto distintivo della trasmissione, il format si costruisce sull’intervista con domande incalzanti e risposte in tempo reale da parte degli ospiti di turno. Tra gli altri, i pareri del giornalista Bruno Vespa, del sindacalista Cgil Maurizio Landini, dei massimi esponenti della Lega, unico partito dichiaratamente avverso al governo Monti appena varato.
Fra tante parole e immagini che in questi giorni si sono susseguite, il pregio della Annunziata è quello di saper andare a raccogliere opinioni, analisi, commenti e pareri di prima mano, con un piglio spesso aggressivo ma efficace nel far conoscere agli spettatori quel che pensa l’intervistato di turno.
Da domenica l’appuntamento tornerà a essere settimanale e – televisivamente parlando – la crisi potrà dirsi almeno in parte archiviata.