La Cina dà i voti ai religiosi
La provincia dello Shandong ha avviato in via sperimentale la classificazione di tutti i religiosi a seconda della loro fedeltà ideologica
La provincia orientale cinese dello Shandong, nella quale c’è una forte presenza di comunità cristiane soprattutto di matrice protestante, ha istituito da alcuni mesi in via sperimentale una classifica di tutto il personale religioso”autorizzato” al fine di “migliorare la consapevolezza ideologica” dei ministri di ogni culto. Il compito di compilarla basandosi su segnalazioni e informazioni pervenute è affidato al partito comunista. La valutazione, spiega l’agenzia AsiaNews che rilancia una notizia diffusa dal sito China Aid, viene fatta considerando tre tipi di informazioni: di base, negative e onorarie. A seconda della valutazione ricevuta, i religiosi possono essere collocati in cinque diversi livelli: eccellente, buono, discreto, scarso e molto scarso. “Le autorità religiose locali dello Shandong – spiega ancora AsiaNews – dichiarano che il loro obiettivo è quello di portare avanti lo spirito del 20° Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese e la direttiva del presidente Xi Jinping di un ‘governo rigoroso della religione’. La fedeltà ideologica è anche uno dei cardini delle regole sui luoghi di culto che sono entrate in vigore ufficialmente in tutta la Cina dal 1° settembre. I loro responsabili, si legge nel testo, devono ‘amare la madrepatria e sostenere la leadership del Partito comunista cinese e il sistema socialista’. I primi risultati della sperimentazione sono stati esposti e valutati durante una riunione del Comitato per gli affari etnici e religiosi della provincia svoltasi dal 21 al 22 agosto, alla quale hanno partecipato più di 30 persone. All’incontro hanno preso parte oltre 30 persone. L’iniziativa si colloca nell’ambito della campagna di sinicizzazione delle religioni voluta dal presidente Xi Jinping, avviata nel 2018.