La Chiesa inglese suona la carica contro la legge pro-eutanasia
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Mentre in Parlamento procede a tappe forzate l'iter per l'approvazione della legge che intende introdurre la "morte assistita", il cardinale Nichols lancia un appello a tutti i cattolici perché facciano pressioni sui parlamentari. E intanto anche fra i laburisti affiorano dubbi su un testo eccessivamente permissivo.

Tutti i cattolici del Regno Unito dovrebbero opporsi a questo «disegno di legge profondamente sbagliato e dalle conseguenze indesiderate incalcolabili» e fare pressione sui «propri parlamentari perché votino contro il disegno di “legge sugli adulti in fase terminale (fine vita)”». Questo è l’appello del cardinale Vincent Nichols (nella foto), arcivescovo di Westminster, sottoscritto da tutti i vescovi di Inghilterra e Galles, contenuto in una lettera pastorale da lui scritta il 1° aprile e letta in ogni parrocchia cattolica del Regno Unito lo scorso fine settimana, il 5 e 6 aprile.
Non è la prima volta che il cardinale esorta i cattolici a fare pressione sui propri parlamentari su temi che hanno implicazioni etiche. Ma la particolare gravità che attribuisce alla prospettiva dell'introduzione del suicidio assistito nel Regno Unito è chiaramente dimostrata dal suo appello a tutte le 22 diocesi dell'Inghilterra e del Galles affinché prendano una posizione comune per bloccare la proposta di legge che, secondo lui, «rischia di portare a tutti i professionisti del settore medico un lento cambiamento dal dovere di curare al dovere di uccidere».
In questa seconda lettera pastorale dedicata al progetto di legge sulla “morte assistita” è preso di mira anzitutto «il processo totalmente viziato seguito finora in Parlamento». «Il disegno di legge in sé - scrive Nichols - è lungo e complesso ed è stato reso disponibile ai parlamentari pochi giorni prima che lo votassero, dando loro poco tempo per consultarlo o rifletterci. Il tempo per il dibattito è stato minimo. La commissione che ha esaminato il disegno di legge ha raccolto prove solo per tre giorni: non tutte le voci sono state ascoltate e l’elenco comprende un numero eccessivo di sostenitori del disegno di legge. In breve, questo non è il modo di legiferare su una questione così importante e moralmente complessa», ha proseguito il cardinale.
Considerando che il disegno di legge ha avuto meno di cinque mesi per l’esame e presenta ancora questioni fondamentali irrisolte, le preoccupazioni del cardinale sono più che fondate.
Quando il disegno di legge è stato presentato nell'ottobre 2024, la parlamentare Kim Leadbeater ha esortato i colleghi a sostenere il suo piano per introdurre il “servizio” entro il 2027. Ma da allora è stata costretta a fare marcia indietro e a posticiparne l'attuazione al 2029 dopo che i funzionari pubblici che hanno redatto gli emendamenti le hanno detto che il disegno di legge era impraticabile in diversi punti chiave. Esso non contiene infatti dettagli su come funzioneranno i servizi di assistenza al suicidio, sui costi per il contribuente, sul suo impatto sul resto del Servizio sanitario nazionale e su come il disegno di legge possa essere attuato in modo da tutelare le persone vulnerabili.
La lettera del cardinale Nichols dunque viene pubblicata in un momento particolarmente cruciale nell’iter per l'approvazione del disegno di legge di Kim Leadbeater in Parlamento. Il 25 aprile si terrà infatti la terza lettura. Questa sarà l'ultima occasione per i parlamentari della Camera dei Comuni di discutere il contenuto del disegno di legge. Ma il dibattito finale è solitamente breve e si limita a ciò che è effettivamente contenuto nel disegno di legge (le domande e gli emendamenti sono stati trattati nella seconda lettura), dopodiché i parlamentari esprimono il loro voto. Se approvato dai Comuni, il disegno di legge passerà alla Camera dei Lord per la prima lettura. Ma anche se i Lord, come è probabile, presenteranno ulteriori emendamenti, la decisione finale spetterà comunque ai deputati della Camera dei Comuni.
Quella del cardinale Nichols non è l’unica voce critica. In un clima di crescente preoccupazione, la UK Catholic Medical Association (CMA) ha rilasciato una dichiarazione il 7 aprile, avvertendo che la legalizzazione del suicidio assistito farà sì che i pazienti «temano per la loro sicurezza» nel sistema sanitario. E l'ex atleta paralimpica e membro indipendente (non appartenente a nessun partito politico) che siede alla Camera dei Lord, Tanni Grey-Thompson, ha dichiarato: «Sono delusa dal processo. Questo è potenzialmente il più grande cambiamento legislativo di sempre nella nostra società, e viene fatto passare così in fretta». «Ci è stato ripetuto che è il disegno di legge più sicuro al mondo, ma è un po’ poco, visto che ovunque approvata la legge [sul fine vita ] è cambiata nel tempo indebolendo le garanzie», ha aggiunto. Catherine Robinson, portavoce di Right To Life UK, ha anche dichiarato: «Questo disegno di legge viene fatto passare in fretta in Parlamento senza alcuna valutazione dell’impatto e in parte a porte chiuse».
Ma malumori stanno ora emergendo anche tra chi ha all’inizio sostenuto il disegno di legge e tra i membri del Partito Laburista, la principale forza che sostiene il progetto. I sei parlamentari laburisti contrari alla “morte assistita” hanno definito il disegno di legge «irrimediabilmente imperfetto e inadatto a diventare legge» in una lettera inviata ai loro colleghi parlamentari, affermando che durante il processo di esame sono emersi «nuovi rischi significativi» per le persone vulnerabili. Tra le altre preoccupazioni sollevate dai parlamentari c'è la prospettiva che ai medici sia permesso di suggerire la morte assistita a pazienti che non l’hanno richiesta e la possibilità che il settore privato tragga profitto dalla legislazione. Il parlamentare laburista James Frith ha definito il disegno di legge «un disastro, con notevoli problemi che destano preoccupazione laddove erano state fatte promesse di controllo e miglioramento».
Kim Leadbeater, tuttavia, continua a sollecitare fortemente il sostegno, dicendo addirittura ai parlamentari che è loro dovere votare a favore del suo disegno di legge. «Ciò che mi preoccupa – ha detto - è che, se il disegno di legge non viene approvato, il dibattito finisce, e questo sarebbe davvero terribile per tante persone».
Il voto in terza lettura del 25 aprile, quindi, oggi appare più incerto. Anche se in seconda lettura lo scorso novembre è passato con una maggioranza di 55 voti, gli oppositori del disegno di legge sostengono che alcuni parlamentari abbiano cambiato idea.
Così la pressione politica sui parlamentari per votare contro il disegno di legge, richiesta dal cardinale Nichols ai cattolici, potrebbe spostare gli equilibri.
Ma il punto interrogativo è su quanto i cattolici si mobiliteranno effettivamente, tenendo conto della situazione in cui vivono in un Regno Unito dove la libertà religiosa è sempre più limitata. Per questo il cardinale Nichols, che ben conosce la situazione, a conclusione del suo appello, ha citato la lettera di San Paolo ai Filippesi, scritta mentre è in prigione e «riflette sulle difficoltà e le responsabilità della vita», per ispirare e incoraggiare i fedeli ad avere fiducia nelle loro lotte, sapendo che «Cristo Gesù ci ha resi Suoi». «Quindi anche noi – ha concluso Nichols - continuiamo questa lotta, così importante ai nostri tempi».
Regno Unito, la Chiesa si mobilita contro il suicidio assistito
Appelli del cardinale Nichols e di tutti i vescovi britannici contro la proposta di legge che intende depenalizzare il suicidio assistito promuovendo il principio dell'autodeterminazione, che sarà discussa il prossimo 29 novembre. E a sorpresa, anche governo e maggioranza laburista si spaccano.
Il card. Nichols: ad Hyde Park Papa Benedetto ci ha insegnato a pregare
La visita di Papa Benedetto nel Regno Unito nel 2010 è un ricordo ancora vivo per il presidente della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles: «Non avrei mai pensato di essere testimone di un evento simile». La testimonianza di una madre di due teenager: «15 minuti di assoluto silenzio guidati da Papa Benedetto davanti al Santissimo Sacramento: i miei figli hanno imparato sulla preghiera molto di più di quanto io avrei potuto insegnare loro». Daily Compass (l'edizione inglese de La Nuova Bussola Quotidiana) ha incontrato a Roma il card. Nichols in occasione dei funerali di Benedetto XVI.