«La bisessualità esiste, ecco le prove». Sì, come no
La Northwestern University di oggi smentisce la Northwestern University
di ieri. Della serie, la volubilità della scienza. Se poi di scienza si può parlare, visto il tono della "ricerca", i "criteri" utilizzati, le "prove" presentate.
Il Corriere della Sera dà notizia di come negli Stati Uniti la Northwestern University smentisca oggi la Northwestern University la quale ieri diceva esattamente il contrario di quello che invece dice oggi. Della serie, la volubilità della scienza. Se poi di scienza si può davvero parlare, visto il tono della "ricerca", i "criteri" utilizzati, le "prove" presentate. Da ridere, per non piangere.
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Anche l'uomo può essere bisex. Non eterosessuale, né omosessuale. Bisex. In realtà, nell'antichità, tale situazione era nota (vi sono testimonianze in tal senso) e non destava curiosità scientifiche. Mentre al contrario il fenomeno veniva osservato e documentato in molte specie animali.
Ora però una ricerca appena terminata, e di prossima pubblicazione sul Journal Biological Psychology, sembrerebbe inoppugnabile. Le conclusioni? «Anche nell'uomo la bisessualità è una realtà». È firmata da un team della Northwestern university di Chicago, non nuova a studi sul tema. Nel 2005 ricercatori della stessa università erano giunti a conclusioni diametralmente opposte. Un curioso dietrofront scientifico. Lo studio appena concluso ha verificato come gli uomini, che si definiscono bisex, risultano effettivamente eccitati dalla visione di due tipi di film a sfondo hard. Uno in cui sono i maschi ad avere rapporti sessuali tra di loro, l'altro in cui sono donne le interpreti. Al contrario, i maschi omosessuali o eterosessuali non hanno le stesse reazioni di fronte a entrambi i film.
L'autore del nuovo studio è Allen Rosenthal, dottorando in psicologia alla Northwestern university . Il suo team ha reclutato un gruppo di uomini, dalle caratteristiche etniche eterogenee, dell'area di Chicago: 35 autodefinitisi bisex, 31 omosessuali, 34 eterosessuali. I risultati finali hanno portato al curioso dietrofront scientifico rispetto alle tesi («La bisessualità nell'uomo non esiste») affermate nel 2005. La spiegazione: «La ricerca di 6 anni fa non era stata sufficientemente rigorosa nel reclutare i partecipanti». Resta ora da fare lo stesso test nelle donne che, a livello di cronaca, hanno confessato più spesso degli uomini tendenze bisex.
Mario Pappagallo
Pubblicato con il titolo «La bisessualità esiste, ecco le prove» su il Corriere della Sera del 25 agosto 2011