Joan Mirò trasforma il Forte di Bard
Il percorso non segue un criterio cronologico, privilegiando l’opera nella sua unicità o nella peculiarità della trattazione del tema
Il Forte di Bard è uno dei migliori esempi di fortezza di sbarramento di primo Ottocento. Situato in un punto di passaggio obbligato per entrare in Valle d’Aosta, fortificato già in età preromana, dal XIII secolo passò definitivamente sotto il dominio sabaudo che ne commissionò la ricostruzione negli anni ’30 del Milleottocento. A quell’epoca risalgono i tre corpi di fabbrica che lo costituiscono. Di questi il terzo, posto al livello più alto e intitolato a Carlo Alberto, ospita nel suo interno, affacciati sulla grande piazza d’armi, spazi dedicati a mostre temporanee.
Questi ambienti nobili e severi saranno trasfigurati, fino al prossimo novembre, dai colori e dalle forme magiche, visionarie ed enigmatiche di Joan Miró, il celebre maestro catalano tra i protagonisti, a metà del secolo scorso, della rivoluzione plastica che segnò quel periodo.
Il percorso, che riunisce un numero davvero considerevole di lavori, raggiungendo tra opere grafiche, pittoriche e plastiche quasi duecento pezzi, non segue un criterio cronologico, privilegiando, viceversa, l’opera nella sua unicità o nella peculiarità della trattazione del tema. Se i soggetti e gli oggetti – il sole, la luna, l’uccello, le stelle, il cielo, la donna – sono spesso ricorrenti, essi, comunque, trovano, nella cosmologia del pittore, declinazioni sempre differenti. Diceva, infatti, l’artista: “Il quadro deve essere fecondo, deve fare nascere un mondo. Che si vedano fiori, personaggi, cavalli, poco importa, purché riveli un mondo, qualcosa di vivo.”
In questo universo immaginifico il visitatore a Bard si immerge dopo le prime sale dove incontra l’artista stesso attraverso video e ritratti fotografici a corredo di un’ampia biografia. Le Cannoniere, negli spazi a seguire, custodiscono il cuore della mostra: qui sculture imponenti, assemblaggi, litografie, bronzi monumentali, stele antropomorfe, arazzi e oli di grande impatto cromatico svelano la poetica e la forza creatrice del pittore, dello scultore, dell’artigiano, del disegnatore, del ceramista, che, con qualsiasi tipologia di materiale si sia confrontato, dimostrò di avere ereditato dalla sua terra il gusto per la libertà e un’ insaziabile curiosità verso la natura e il mondo che lo circondava.
Nelle Cantine, ultime sezioni espositive, viene, infine, messo in evidenza un aspetto importante, ma per lo più sconosciuto, della produzione di Miró che condivise l’avventura surrealista con amici poeti per i quali mise a disposizione la sua arte di litografo e incisore: da questa collaborazione nacquero dei meravigliosi libri illustrati concessi in prestito dalla Fondazione Maeght, il gallerista incontrato a Parigi nel 1947 al quale restò legato da profonda amicizia per tutta vita.
JOAN MIRÓ. Poème
Bard (AO), Forte di Bard
Fino al 1° novembre 2011
Orari: da martedì a venerdì 10 -18; sabato e domenica 10 - 19
Ingresso: Intero: 9,00 €; Ridotto: 6,00
Info: 0125/833811