Istituto Superiore Sanità sponsorizza il pensiero LGBT
L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un vademecum per gli operatori sanitari esplicitamente filo-LGBT
L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato di recente un vademecum per gli operatori sanitari dal titolo Linee di indirizzo per la comunicazione del personale sanitario con i/le pazienti LGBT+, in cui l’ideologia LGBT la fa da padrone.
Solo per esemplificare, le linee di indirizzo così si esprimono rispetto al dialogo medico paziente quando questi è un minore: «Rispetto ai minori LGB+ è importante, quando comunicano il loro orientamento sessuale, assumere un atteggiamento affermativo e solidale e non dare per scontato che si tratti di una fase di passaggio». Seguono consigli pratici: «Invece di utilizzare: Sei troppo giovane per definirti lesbica/gay/bisessuale/asessuale. Utilizzare: L'orientamento sessuale lesbico/gay/bisessuale/asessuale come quello eterosessuale è una variante naturale della sessualità umana. Vista la tua giovane età hai avuto esperienze sociali negative circa il tuo orientamento sessuale?. Invece di: Stai attraversando una fase. Utilizzare: L'orientamento sessuale lesbico/gay/bisessuale/asessuale come quello eterosessuale è una variante naturale della sessualità umana. Se hai dubbi che vuoi risolvere e desideri avere più chiarezza potrebbe essere utile che tu ti rivolga ad associazioni LGBT+ sul territorio».
Questi consigli sono criticabili per più motivi. Primo, si qualifica l’orientamento omosessuale (o quello inesistente di “asessuale”) come varianti naturali, invece sono contrarie alla natura razionale dell’uomo. In secondo luogo, si dà per certo che il ragazzo sia omosessuale, non prospettandogli diversa soluzione. In terzo luogo si offre come unica risposta al suo disagio una supposta “omofobia” sociale. Infine si indirizza il ragazzo o bambino solo verso associazioni LGBT le quali non potranno che orientarlo ad abbracciare l’omosessualità. Insomma l’omosessualità diventa una scelta obbligata.