Iraq, il nuovo disordine mediorientale
La situazione in Iraq è precipitata in meno di un mese. Una regione del mondo di cui si sentiva parlare sempre meno è di nuovo balzata agli onori della cronaca, a causa di una recrudescenza di violenza senza precedenti.
La situazione in Iraq è precipitata in meno di un mese. Una regione del mondo di cui si sentiva parlare sempre meno è di nuovo balzata agli onori della cronaca, a causa di una recrudescenza di violenza senza precedenti. Ma occorre andare al di là dei luoghi comuni e addentrarci nel nuovo conflitto per quello che è realmente: un nuovo tentativo degli jihadisti di costituire una base territoriale del loro califfato. In questo sono aiutati anche da non pochi nostalgici di Saddam Hussein. Mentre dall'altra parte non tutte le milizie sciite sono dalla parte del governo di Al Maliki.
I VERI OBIETTIVI DI AL QAEDA di Giorgio Bernardelli
Più che puntare a Baghdad i guerriglieri jihadisti dell'Isis puntano a consolidare le loro basi a cavallo fra Siria e Iraq, una vasta area della mezzaluna fertile che fa perno su Deir Ez Zor (Siria orientale). E non è una buona notizia.
SCIITI CONTRO SUNNITI? SAREBBE TROPPO FACILE di Valentina Colombo
Analista iracheno si addentra in profondità nei due schieramenti. Scoprendo molti membri del Baath (l'ex partito "laico" di Saddam) nelle file degli integralisti dell'Isis e milizie sciite fanatiche nemiche di Maliki.