Io, negata a partecipare al funerale di mia sorella
Solo cinque persone ammesse oggi alla tumulazione di mia sorella, prima di molti fratelli, con figli e nipoti. In gran parte esclusi dalla possibilità di essere presenti per l'ultimo saluto e una preghiera. Stiamo subendo una violenza inammissibile da parte dello Stato, e questo nel silenzio generale. Anche della Chiesa.
L’altra mattina ho ricevuto la telefonata di mio nipote, in lacrime, dicendo che oggi, mercoledì 6 maggio, ci sarà la tumulazione nel cimitero di Calusco d’Adda (Bg), di mia sorella (morta più di un mese fa). Il problema sta che devono scegliere chi deve essere presente in quanto, le disposizioni del Governo, impongono, per la tumulazione, la presenza di sole cinque persone.
Essendo noi in molti fratelli di cui io l’ultima, mia sorella è stata per tutti noi una figura non solo famigliare ma educativa! Un modello positivo che ha influito sulla crescita di tutti noi, sul nostro modo di vivere e di essere, molto presente soprattutto nei miei confronti, nella mia infanzia e, poi, nella mia adolescenza così come nei miei fratelli.
Mia sorella, Angela, era sposata con tre figli; tutti e tre sposati con prole; in più noi fratelli e sorelle. Domanda: chi deve essere presente per dare a lei l’ultimo saluto e una preghiera?
I morti, (i molti di questi mesi), con la loro vita, i loro affetti, la loro fatica e le loro gioie… valgono meno del comperare al supermercato il prosciutto e lo stracchino, visto che non si può essere presenti più di cinque alla loro tumulazione? Il cimitero comunque è estremamente più grande e più vasto di un qualunque grande supermercato!
Che caos, quanta confusione, eppure tutto appare così normale. Accade perché ognuno misura il proprio comportamento, la propria condotta di vita sulla condotta degli altri. Così, nel classico “lo fanno tutti…” ci si adegua senza batter ciglio!
Quale termometro possiamo usare per provare la febbre della nostra anima e della nostra mente, il nostro stato di salute psichica o di malattia morale-umana?
Aiutatemi a capire! Quale criterio ha usato lo Stato per portare tutti ad impantanarsi sempre di più nella violazione violenta di tanti diritti civili, umani ed etici che pensavano di aver acquisito?
Come possiamo leggere questo travaglio dal punto di vista della fede cristiana?Possiamo paragonare il gemito di molti cristiani, credenti, del tempo attuale, ai Profeti che gridano nel deserto?
Sì, perché le epoche in cui il Signore ha suscitato Profeti, erano epoche molto malate…!
Dio, anche allora, era presente al Suo popolo e ne ascoltava i gemiti! Speriamo che anche oggi si ricordi di noi e ci ascolti! Forse, anche oggi susciterà un uomo secondo il Suo Spirito. Troverà qualcuno che, con la forza della Sua Parola, contesti le nostre strane leggi liberticide, chiamate semplicemente “soluzioni provvisorie”?
Venti secoli fa gli uomini parlavano del “Messia…”, di Cristo, e San Paolo nella lettera ai Filippesi 2, 7 ci dice che “lo riconobbero come uno di loro!”
Capito? Gesù si adattò alla vita umana, non come vittima e basta del disordine umano, ma come Signore della storia umana, proponendosi come Uno capace di guarire e offrire un cambiamento interiore, a chi accettava di accoglierlo, sul quale poter riposizionare e ricostruire la propria vita!
E leggendo bene la Bibbia, nessuno di coloro che il Signore suscitò come Profeti, erano disadattati e nemmeno rassegnati e apatici!!! Anzi, con incredibile coraggio, predicavano il cambiamento totale della vita degli uomini del loro tempo, comprensivo del rinnovamento delle istituzioni del tempo. Non temevano di alzare la loro voce contro la cultura lasciva della loro epoca e della Religiosità, ridotta ad una dimensione tale da non lasciar più trapelare il vero senso del loro esistere!!!
Tempi duri anche allora in cui, come nella nostra realtà, mancava la sete, il desiderio e il bisogno di una Fede autentica.
Tutto era anestetizzato… sclerotizzato! La storia si ripete: la potenza e la superbia umana risuscitano sempre delle nuove… “Babele”!
La storia ci insegna: ogni qualvolta che una società, una civiltà, uno Stato, raggiunge l’apice della sua apparente riuscita e crede di aver raggiunto il controllo sociale (come negli antichi imperi… ma anche nelle dittature del secolo scorso)… oplà… Tutto crolla sotto il peso, diventato ormai insopportabile per la stragrande maggioranza delle persone!
E della nostra amata Chiesa? La distruzione della nostra Cultura Cristiana (mi pare che molte forze tendano al suo annientamento) e la sua palese sottovalutazione, a chi va attribuita?
Dico questo, perché, impedirmi di dare l’ultimo saluto a mia sorella in un enorme cimitero (e sono una suora), mi pare uno sfregio a ciò che, personalmente (e per molti Cristiani lungo i secoli) ho ritenuto qualcosa di sacro. La morte, per i credenti, è solo un passaggio alla vera vita che solo Gesù può dare. Nel Vangelo non sta scritto che andava a prepararci un posto nella sua casa? Perché disse, che “dove era Lui anche noi avremmo avuto un posto”.
E’ la Fede! San Paolo ci dice “Se Cristo non fosse risorto vana è la nostra fede”.
Liberi di crederci o no, ma è un sentimento che va rispettato anche dallo Stato!
Come Cristiani, possiamo chiamare il nostro adeguamento così soft e così prone, abdicazione?
I nostri numerosi morti di questi mesi - nella province di Bergamo e Brescia sono poche le famiglie che non sono state coinvolte in questo dolore - hanno vissuto le loro ultime ore di vita, soli e forse disperati. Eppure, nessuno ha fiatato di fronte ai mostruosi decreti che hanno ignorato il loro essere uomini con dei diritti, anche se al termine della loro vita!
Nella mia vita mi hanno sempre insegnato che il Cristianesimo, quando è autentico, ha sempre cercato di trasformare in meglio la propria vita e a incidere, per contagio, nel proprio ambito di vita anche nella cultura e nella società! Questo, fin da quando il Cristianesimo era costretto a vivere nelle catacombe. I Cristiani hanno sempre avuto vita difficile.
E’ quindi inconcepibile, di fronte a queste criticità esistenziali, la mancanza di una voce profetica; e quelle poche, sono così rare da non essere percepite o anzi totalmente ignorate dalla maggioranza rumorosa.
E sì, più la nostra società è diventata materialmente più ricca, più evoluta, più libertaria allo stesso modo è diventata spiritualmente più debole, più liquida e più amorfa.
In questi mesi il governo, apparentemente mite, ha preso un controllo sulla vita dei cittadini, che nemmeno le monarchie più assolute del passato erano arrivate a tanto! Eppure è manifesta la insignificanza e la fragilità dei nostri politici.
Certo, nei secoli abbiamo visto che il Cristianesimo è sopravvissuto a qualsiasi forma di istituzione sia in un mondo di schiavitù che in un ambiente di libertà! Ma forse mai, come oggi, abbiamo assistito, al grande ostacolo, costituito dal relativismo oggi così diffuso nella nostra società, che ha reso la religione una filosofia capace di soddisfare forse i bisogni sentimentali delle persone, ma senza alcun significato.
E’ l’eterno conflitto tra le forze spirituali e quelle temporali. Non c’è più il classico divorzio tra il bene e il male, tra il principe di questo mondo e Gesù. Non c’è più distinzione tra autorità spirituale (resa penosamente mignon in questi mesi assurdi) e temporale. Stupefacente la lettera di un Cardinale che ringrazia Conte, il ministro Lamorgese, il ministro Speranza con una sviolinata incredibile come se il celebrare la Santa Messa sia una loro “gentil concessione” e non un diritto sancito anche a livello internazionale.
Voglio sperare che i Cristiani vincano la loro apatia rassegnata. Speriamo che, pur adeguandosi a questa società, non si conformino ad essa, ma attraverso il vissuto reale della loro Fede la rinnovino e la orientino positivamente rispondendo così in modo creativo e impegnato, al disegno di Dio!
Certi che Dio con poco fa molto, e noi invece con molto, senza di Lui facciamo poco.
Perciò torniamo a pregare e a invocare la sua presenza in mezzo a noi e a mettere nelle sue mani anche i nostri pastori.
* Suora, fondatrice della Comunità Shalom - Regina della Pace, Palazzolo sull'Oglio