Intellettuali francesi sui baby trans: "Grave deriva"
Cinquanta intellettuali francesi tra medici, filosofi, psicologi infantili, antropologi, giuristi, magistrati dicono basta ai bambini e ragazzi transessuali, parlando di "infanzia violata".
Cinquanta intellettuali francesi tra medici, filosofi, psicologi infantili, antropologi, giuristi, magistrati sul settimanale Express dicono basta ai bambini e ragazzi transessuali. Parlano di “una grave deriva in nome dell’emancipazione del ‘bambino transgender’ (che dichiara di non essere nato nel ‘corpo giusto’)”. Usano espressioni come “furto dell’infanzia” e “mercificazione del corpo”.
Denunciano che il “cambio di sesso” si fonda “sulla semplice percezione, presentata come verità [...] al costo di un trattamento medico o addirittura chirurgico permanente (rimozione di seni o testicoli) sul corpo di bambini o adolescenti”.
Citano poi il caso della Scozia dove di recente “dai quattro anni si può cambiare sesso e genere a scuola senza il consenso di madre e padre”. Le richieste poi sono in aumento: “secondo Jean Chambry , psichiatra infantile responsabile del CIAPA (Center Intersectoriel d’Accueil pour Adolescent di Parigi), quasi dieci anni fa si registrava una decina di richieste all’anno, nel 2020 le richieste sono dieci al mese (solo per l’Ile -de-France). Si parla di una preoccupante accelerazione delle risposte mediche a queste richieste di transizione”.
I 50 intellettuali aggiungono che “persuadendo questi bambini del fatto che gli è stato ’assegnato” un sesso alla nascita, e che possono cambiarlo liberamente, li rendiamo pazienti a vita: consumatori di prodotti chimici ormonali, consumatori all’inseguimento della chimera di un corpo fantasticato”.