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Austria

Innsbruck: bandiere arcobaleno sulle chiese

Davanti alle chiese pachine arcobaleno, sulle facciate bandiere sempre arcobaleno, dentro volontini che pubblicizzano eventi LGBT, nelle scuole cattoliche si insegna la teoria LGBT. Questa la realtà «cattolica» ad Innsbruck.

Gender Watch 03_07_2021

Una coppia di genitori italiani che vive in Austria scrive al blog del giornalista Aldo Maria Valli per descrivere come gli ambienti cattolici da loro frequentati ormai siano ampiamente infettati dal credo LGBT. Riportiamo qui di seguito uno stralcio della lettera.

«Viviamo a Innsbruck, in Austria, siamo un gruppo di famiglie cattoliche italiane. […] Abbiamo pensato di raccontare tramite il tuo blog com’è la situazione da queste parti, dove la Chiesa istituzionale da tempo ormai appoggia l’ideologia Lgbtq.

Per fare alcuni esempi: abbiamo da anni le panchine arcobaleno davanti alle chiese e nei parchi giochi, con tanto di targhetta a sostegno della comunità Lgbtq; le strisce pedonali sono arcobaleno; fuori e dentro le chiese sventolano bandiere arcobaleno; sui banchi delle chiese (compreso il duomo) si possono trovare svariati foglietti che pubblicizzano eventi pastorali diocesani per promuovere l’ideologia gender. Tra le varie iniziative ci sono le benedizioni alle coppie non etero (elencare le varie opzioni risulterebbe troppo lungo), conferenze organizzate dalla famosa università di teologia per promuovere “la bellezza dell’essere stati creati ibridi” (han detto davvero così, citando la Genesi), nonché preghiere per i giovani intitolate “kreuz und queer – pride prayer“. Il volantino di questa iniziativa con marchio diocesano si trova proprio nel duomo e recita: “L’arcobaleno non sta solo per l’alleanza tra Dio e gli uomini (Gen 9,13), ma è anche un simbolo importante per la comunità Lgbtq e in quanto tale può essere visto come un segno della varietà e della bellezza della creazione di Dio. Questi giorni di preghiera kreuz und qeer hanno l’obiettivo di mettere a confronto il credo e l’insegnamento della Chiesa con le diverse realtà di vita relazionali possibili. Durante questo evento, organizzato dagli studenti di teologia e pedagogia cattolica (cioè i futuri insegnanti di religione e assistenti pastorali, ndr) ci saranno momenti di preghiera Pride nella Spitalskirche […].

Come se non bastasse, a nostro figlio di dieci anni, che frequenta una scuola cattolica (delle Orsoline) è stata impartita più volte una lezione sul tema omosex-transgender, con tanto di pagine da studiare e commento aggressivo nei confronti di chi, come noi, la pensa diversamente. Nostro figlio ne è rimasto sconvolto: è tornato a casa pieno di rabbia, ma inizialmente aveva paura a dirci il perché. Ne ha parlato con il fratello di quattordici anni e alla fine ci ha detto: “Che cosa mi interessa del sesso tra due uomini o due donne; mi sento a disagio nel sentir parlare di sesso in generale e non capisco nemmeno quello tra un uomo ed una donna! Che cosa vogliono da noi?”».