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STASERA VEDIAMO...

Incontro ravvicinato con Pupi Avati

Il ritratto di un regista non omologato, in grado di cogliere la particolarità degli attori, dare loro una nuova luce e renderli protagonisti.

Stasera vediamo… 24_02_2011
Il regista Pupi Avati afferma di suscitare nel mondo del cinema un po’ di diffidenza. Sarà per la sua frequente presenza ai Meeting di Rimini, sarà perché non è omologato ideologicamente al pensiero dominante tra i suoi colleghi, sarà per il taglio e la visione che propone nei suoi film. Una “diversità” che si traduce nell’interesse per persone normali, “semplici e appartate, che svolgono attività insignificanti, umili, ma portatori di un sogno” e che diventano protagonisti delle sue storie. Antonello Aglioti segue in Incontri ravvicinati il regista nel suo studio tappezzato di foto e locandine, pezzi di storia del cinema che ci guardano dalle pareti, e coglie una sua particolarità nella scelta degli attori, quella di squarciare l’ombra e il silenzio che a un certo punto calano su alcuni attori. La sua capacità di guardarli, non come falliti, ma come persone cui ridare la luce e aprire di nuovo le porte (Rai 5 ore 20)