Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Giovanni da Kety a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
Islam

Inaugurata una nuova chiesa in Indonesia

Il complesso religioso è stato costruito in un sito diverso da quello originario a causa delle proteste organizzate da gruppi islamici estremisti

Ci sono voluti 17 anni, ma finalmente la congregazione di Yasmin della la Chiesa protestante dell’Indonesia (Gki, Gereja Kristen Indonesia)  ha la sua nuova chiesa, anche se non nel luogo originariamente previsto. L’edificio è stato inaugurato il 9 aprile, giorno di Pasqua. Tutto ha avuto inizio nel 2006 quando l’amministrazione di Bogor, Giava occidentale, ha autorizzato la Gki a costruire una chiesa in una certa località. Cinque anni dopo però, nel 2011, il permesso è stato revocato in seguito a numerose proteste organizzate da gruppi di musulmani integralisti secondo i quali il luogo sacro cristiano avrebbe disturbato la pace. Quindi nel 2012 il sindaco di Bogor ha proposto che la chiesa fosse costruita altrove, nell’area di West Bogor, incontrando però l’opposizione di una parte della Gki, timorosa che questo potesse costituire un precedente, utile per successive iniziative di contrasto a danno delle comunità cristiane che in Indonesia, paese musulmano, costituiscono una minoranza. La costruzione comunque è stata realizzata sul nuovo terreno e il giorno di Pasqua il sindaco di Bogor, Bima Arya, ha ufficialmente consegnato il nuovo complesso religioso ai capi della Chiesa protestante nel corso di una cerimonia presenziata anche dal ministro per il coordinamento degli affari politici, legali e di sicurezza, dal ministro dell’interno e dalla presidente della Commissione nazionale per i diritti umani. Resta il disappunto per aver dovuto rinunciare al sito originario nonostante una sentenza legale che aveva dato ragione alla Gki. Inoltre l’inaugurazione della chiesa alla presenza di ministri e altre alte cariche politiche è stata giudicata da molti come un espediente politico per acquisire consenso e quindi voti in vista delle elezioni generali che si terranno nel 2024.