In India una giornata di lutto per la conversione di Santa Sofia in moschea
Il clero e i fedeli della Chiesa ortodossa siro-malankarese dello stato del Kerala hanno diffuso un comunicato in cui chiedono che la basilica torni a essere un simbolo di pace
In India le Chiese orientali hanno dichiarato giornata di lutto il 24 luglio, primo giorno di preghiera islamica nella basilica di Santa Sofia di Istanbul, trasformata in moschea per volontà del presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan. La Chiesa ortodossa siro-malankarese dello stato del Kerala ha diffuso un comunicato in cui è espresso il rammarico del clero e dei fedeli e la loro opposizione a quello che viene definito un atto di aggressione religiosa. “La benevolenza dello Stato turco – si legge nel comunicato – ha assicurato che questo luogo fosse preservato come museo per tutte le generazioni, indipendentemente dalla fede religiosa. La recente decisione di convertirlo in moschea distrugge il messaggio stesso di tolleranza che esso rappresentava”. Segue l’augurio che “menti lucide” prevalgano: “la nostra Chiesa chiede al presidente Recep Tayyip Erdoğan di riconsiderare la sua decisione dolorosa e di riportare Hagia Sophia al suo status di museo. Questo è un luogo per celebrare il pluralismo religioso in Turchia, e un meraviglioso esempio per il mondo. La Chiesa siro-malankarese prega perché Santa Sofia continui a essere un simbolo di pace e coesistenza, in modo che tutti possano celebrarne la ricca storia”. Hagia Sophia, Santa Sofia, è stata una basilica cristiana per 916 anni, dal 537 al 1453. Dal 1453 al 1934 è stata una moschea. Poi per 86 anni è stata un museo, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità.