In India ogni giorno oltre due attacchi contro i cristiani
Nel 2024 sono stati denunciati 834 casi di violenza contro i cristiani, cento più che nel 2023
“La frequenza degli attacchi è allarmante. Più di due cristiani al giorno ne sono vittime per il solo fatto di praticare la loro fede”. Così l’ong United Christian Forum ha commentato con un comunicato stampa diffuso il 10 gennaio i dati relativi ai casi di violenza contro cristiani verificatisi in India nel 2024: 834, cento più di quelli registrati nel 2023. Si tratta di attacchi a chiese e a case private mentre si svolgono incontri di preghiera e cerimonie religiose, molestie, ostracismo, imposizione di limiti nell’accesso alle risorse comunitarie, false accuse di conversioni forzate e di altri reati. A istigare contro i cristiani sono soprattutto i nazionalisti indù favoriti dal governo di Narendra Modi, leader del partito induista Bjp, in carica dal 2014. “La maggior parte delle volte – spiega A.C. Michael, coordinatore nazionale dell’United Christian Forum – la polizia lascia che i colpevoli la facciano franca e addirittura denuncia invece le vittime oppure cerca di dissuaderle dallo sporgere denuncia dicendo che questo potrebbe rendere più agguerriti gli aggressori e tradursi in minacce ulteriori”. Il risultato è che molte vittime hanno paura di rivolgersi alle forze dell’ordine: temono che la polizia possa capovolgere la situazione, schierandosi con i colpevoli e incriminandole al loro posto prendendo per buone delle false accuse anche quando sono evidentemente infondate. Il numero più elevato di incidenti, 209, si è verificato nello stato dell’Uttar Pradesh, seguito con 165 attacchi dal Chhattisgarh. Le categorie più deboli hanno maggiori probabilità di subire attacchi, di qualsiasi natura. Su 73 casi registrati nel dicembre del 2024, in 25 le vittime sono persone appartenenti a minoranze tribali e in 14 dei dalit, i fuori casta. Il 31 dicembre 400 leader cristiani e 30 organizzazioni ecclesiali hanno rivolto un appello al presidente Droupadi Murmu e al primo ministro Narendra Modi affinché intraprendano iniziative concrete contro la crescente violenza. Come in altre occasioni Modi ha ignorato l’appello. Il 23 dicembre aveva partecipato a una celebrazione natalizia organizzata dalla Conferenza episcopale cattolica. Prendendo la parola aveva deplorato la violenza contro i cristiani, ma riferendosi soltanto ad altri paesi e ad attentati jihadisti come quello del 20 dicembre in Germania, al mercatino di Natale di Magdeburgo.