In India la persecuzione dei cristiani va oltre la morte
Per evitare che si ripetano casi di villaggi che impediscono la sepoltura dei cristiani, la Corte suprema ha ordinato che nei cimiteri si delimitino aree riservate ai cristiani
Nel 2024 in India i discorsi di odio contro le minoranze religiose sono aumentati del 74,4% secondo uno rapporto appena pubblicato. Presi di mira sono soprattutto i cristiani e i musulmani. A istigare odio e diffidenza nei loro confronti sono gli estremisti indù con il sostegno del partito nazionalista al governo, il Bharatiya Janata Party guidato dal primo ministro Narendra Modi. Tra le dichiarazioni di personalità politiche prese in considerazione figurano quelle del primo ministro dell’Uttar Pradesh, Yogi Adityanath, del primo ministro dell’Assam, Himanta Biswa Sarma, del ministro dell’interno, Amit Shah, e dello stesso capo del governo, Narendra Modi. L’ostilità e l’intolleranza nei confronti dei cristiani assumono molte forme, persino quella di impedire ai cristiani di seppellire i loro morti nei cimiteri. Il caso più recente si è verificato a gennaio nello stato di Chhattisgarh. Gli abitanti di un villaggio hanno proibito a una famiglia di cristiani pentecostali di seppellire nel cimitero locale un loro congiunto, deceduto il 7 gennaio, sostenendo che nel loro cimitero non c’era un’area di sepoltura separata, destinata ai cristiani. Non hanno neanche consentito che il cadavere fosse sepolto in un terreno del figlio del defunto. Alla fine, in seguito al ricorso presentato dalla famiglia, il 27 gennaio la Corte suprema ha disposto che la sepoltura avvenisse in un cimitero cristiano situato a circa 50 chilometri dal villaggio. Nello stesso giorno, per evitare ulteriori problemi, la Corte suprema ha dato al governo del Chhattisgarh due mesi di tempo per demarcare in tutti i cimiteri dello stato delle aree di sepoltura destinate ai cristiani.
