In Gambia diritto a indossare l’hijab anche nelle scuole cristiane
Il governo ha ingiunto a una scuola di proprietà di una congregazione cristiana di ammettere in classe le studentesse musulmane che indossano il velo islamico
Le autorità del Gambia, paese dell’Africa occidentale a maggioranza musulmana, hanno accolto le accuse di intolleranza religiosa e di molestie nei confronti delle studentesse islamiche rivolte nei mesi scorsi alla scuola superiore di base di Santa Teresa. Si tratta di una scuola privata di proprietà di una congregazione cristiana frequentata anche da ragazze di fede musulmana, alcune delle quali hanno denunciato la direzione dell’istituto sostenendo che le loro borse venivano perquisite all’ingresso e che prima di entrare in classe erano costrette a togliersi il velo e a consegnarlo al personale della scuola. “Mia sorella è tornata a casa in lacrime – si leggeva il 7 novembre sulla pagina Facebook di “What’s On-Gambia” – il direttore della scuola ha detto che l’hijab non è più ammesso. Il peggio è che le hanno perquisito anche la borsa”. Molte persone di religione musulmana in realtà hanno difeso la scuola dicendo che le sue regole devono essere rispettate, che se non sono gradite a famiglie di altre religioni non hanno che da scegliere un’altra scuola, che la direzione scolastica ha il diritto di imporre delle norme. Tuttavia il ministero dell’istruzione ha ordinato la sospensione delle perquisizioni e della requisizione del velo islamico motivandola con una politica di “tolleranza zero” nei confronti di qualsiasi comportamento suscettibile di creare tensioni religiose, in particolar modo nelle scuole.