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CILE

In 100mila per fermare la legge sull'aborto

Anche l'ex stella del tennis Fillol e volti noti della tv cilena tra i testimonial della Celebracion por la vida che ha visto protagonista la Chiesa cattolica coll'arcivescovo di Santiago in testa. Adesso fermare la legge sull'aborto voluta dalla presidenta Bachelet non è più impossibile.

Vita e bioetica 05_09_2016
La manifestazione a Santiago

Non sarà facile per la presidenta cilena Michelle Bachelet proseguire nella battaglia sulla legalizzazione dell’aborto che in questi giorni tornerà in Parlamento per il voto finale in commissione. Sabato a Santiago del Cile c’erano oltre 100mila persone a manifestare per la vita in quella che resterà nella storia come la più massiccia mobilitazione a sostegno della vita nascente della storia del Cile. 

La Celebracion por la vida è andata in scena sabato pomeriggio per le strade della capitale cilena con un “coro” di oltre 3000 bambini, musica, balli e momenti di riflessione per dire no all’aborto. La “prova di forza” del laicato cattolico, spalleggiato in prima persona dalla Chiesa cilena ha mostrato di avere un suo peso politico che si farà sentire durante le votazioni dei prossimi giorni. 

Insieme alla Chiesa cattolica però si sono affiancate anche altre confessioni cristiane: ortodossi, pentecostali, metodisti, anglicani tanto che i giornali cileni non hanno mancato di sottolineare che la mobilitazione ha visto per la prima volta tutte le confessioni cristiane fare fronte comune per una causa che le vede impegnate tutte in prima linea. 

La marcha si è snodata dal Paseo Bulnes, il grande camminamento pedonale che è posto proprio di fonte alla sede del governo, il celebre palazzo della Moneda. La manifestazione si è resa indispensabile dopo la decisione della presidenta Michelle Bachelet di andare avanti con l’iter di approvazione della legge sull’aborto per tre casi (pericolo di vita della madre, malformazione del feto e stupro). Proprio domani la Commissione Salute del Senato sarà chiamata a votare il testo legislativo. 

Così, Chiesa cattolica in testa, sono iniziate nel Paese andino numerose iniziative di protesta che sono culminate sabato con una manifestazione corale per promuovere la vita dal concepimento fino alla morte naturale e la dignità della persona in tutte le tappe della vita.

Significative le parole dell’arcivescovo di Santiago il cardinale Ricardo Ezzati. «Celebriamo tutti insieme la vita, la vita che vogliamo cresca nel ventre di ogni madre e possa darle un sorriso e una luce nuova, la vita che vogliamo vedere crescere in tutti, specialmente in quelli che soffrono di più, la vita che vogliamo condividere anche con quelli che necessitano del nostro appoggio per la loro esistenza sia degna e bella».

Il successo di questo incontro è prova di grande maturità del laicato pro vida cileno e mostra come si possa fare una proposta per il bene comune utilizzando i canali più moderni della comunicazione. 

Nei giorni precedenti infatti, l’incontro è stato ampiamente diffuso dai social tramite slogan d'effetto come “se scegli la vita, torni a rinascere” e video che hanno visto protagonisti numerosi volti noti della televisione e dello sport, tra cui Jaime Fillol, stella del tennis che portò il CIle alla finale di Coppa Davis nel ‘76, persa poi contro gli azzurri di Adriano Panata e Paolo Bertolucci. 

Tutti hanno offerto testimonianze e riflessioni e massiccia è stata la mobilitazione con spot e manifesti. Adesso la palla passa al governo che non potrà non tenere conto della mobilitazione di 100mila cileni.