Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
EUROPEE E AMMINISTRATIVE

Il voto italiano premia il governo. Buon risultato del Pd

Ascolta la versione audio dell'articolo

La Meloni consolida la posizione di Fratelli d'Italia, ma cambiano i rapporti di forza nella maggioranza, con Fi che supera la Lega. Nelle amministrative si riconfermano le maggioranze uscenti. Crollo dei 5Stelle.

Politica 10_06_2024
LaPresse

La storia insegna che i successi alle elezioni europee possono essere transeunti e ingannevoli. Il 40,8% raccolto da Renzi nel 2014, il 35% raccolto da Salvini nel 2019 dovrebbero far riflettere. Le urne per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo sono il “paradiso” del voto d’opinione, che è di solito molto altalenante e instabile. Dunque l’esito delle elezioni di ieri non deve far dormire sonni tranquilli alle forze di governo italiane, nonostante si tratti di dati molto rassicuranti, che disegnano una fiducia immutata degli elettori nel centrodestra.

Fratelli d’Italia si conferma primo partito, con il 28,8% circa dei consensi. Giorgia Meloni si è spesa in prima persona in campagna elettorale, si è candidata e ha personalizzato forse oltre il dovuto la competizione con gli altri partiti, anche quelli alleati, e le è andata molto bene perché ha migliorato sensibilmente il già ragguardevole risultato delle politiche del 2022. Peraltro la Meloni è uno dei pochi leader di governo che esce rafforzato in Europa e quindi può gioire, anche se le incognite non mancano. Anzitutto bisognerà capire quali effetti produrranno sugli equilibri di maggioranza i nuovi rapporti di forza tra Forza Italia e Lega. La prima ha superato di pochi decimali la seconda e quindi il Carroccio dovrà riflettere sui suoi errori e valutare quanto possa essere utile rimanere al governo anziché provare a sganciarsi nel tempo per costruire un’area politica nuova, magari con maggiore focalizzazione sugli interessi del nord. Forse Salvini potrebbero essere tentato da un nuovo Papeete. Sempre che in via Bellerio non si apra il processo al segretario e non si arrivi a sostituirlo. Vanno comunque puntualizzate due cose: la Lega ha migliorato, sia pur di poco, il risultato delle politiche di due anni fa e Forza Italia ha preso pochi voti in più della Lega ma ospitava nelle sue liste Noi Moderati di Maurizio Lupi, che veniva accreditato di un punto percentuale. Senza l’apporto di quella formazione politica, quindi, Forza Italia sarebbe arrivata dopo la Lega.

Nelle opposizioni, va molto bene il Partito democratico, che raggiunge il 24%. Elly Schlein tiene un po a bada gli oppositori interni e può tirare un sospiro di sollievo dopo i timori di scendere sotto il 20%. Alleanza verdi sinistra, grazie anche all’effetto Salis, supera abobndantemente lo sbarramento, mentre restano fuori dal Parlamento europeo Stati Uniti d’Europa (Renzi-Bonino) e Azione di Carlo Calenda. Il crollo dell’astensione al sud (circa 40%) penalizza i Cinque Stelle, che precipitano al 10%, e distrugge definitivamente le velleità di premiership di Giuseppe Conte, che raccoglie meno della metà dei voti del Pd, registrando il peggior risultato per i Cinque Stelle dal 2013 a oggi.

La somma dei partiti di sinistra, anche di quelli minori che non superano il quorum del 4%, non è molto distante da quella dei partiti di destra, in verità più coesi. Tuttavia si tratta di un dato poco significativo, viste le distanze enormi che ci sono tra alcune forze politiche di sinistra e altre, in particolare su alcuni temi come quelli della politica estera.

Sul fronte delle amministrative, la sinistra conquista al primo turno città importanti come Bergamo e Cagliari ed è in vantaggio in molte altre città come Bari e Firenze. Il centrodestra con il governatore uscente Alberto Cirio si riconferma alla guida del Piemonte (poco sopra il 50%).

Dunque in Italia, a differenza degli altri Stati europei, non ci sono stati grandi scossoni nelle urne. Ora, però, bisognerà capire se la navigazione del governo italiano, in un mare europeo in tempesta e dunque molto diverso da quello di qualche giorno fa, sarà comunque agevole o vivrà nuove incognite. Il vento favorevole alla destra non è di per sé una garanzia da questo punto di vista. Si creeranno nuovi equilibri anche tra Stati e cresceranno le aspettative anche nei confronti del nostro Paese.



VIGILIA DELLE EUROPEE 2024

Elezioni europee e partiti in movimento. La destra si prepara a vincere

23_05_2024 Luca Volontè

Pur se esclusi dai dibattiti ufficiali ed emarginati in vari modi, i partiti conservatori e identitari europei si preparano a crescere nelle prossime Europee, nonostante gaffe terribili come quella del leader di AfD.

verso il voto

Tornare indietro, ma quanto? Meloni sfida il Leviatano Ue

21_05_2024 Stefano Fontana

Nel volere un'Europa che torni indietro, Meloni esprime il rifiuto di uno Stato europeo che toglie sovranità. Ma si deve tornare indietro anche dentro gli Stati, ispirandosi a un collante culturale e religioso.