Il traditore è fra noi
Dopo il boccone, Satana entrò in lui (Gv 13,27)
In quel tempo, mentre era a mensa con i suoi discepoli, Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte». (Gv 13, 21-33. 36-38)
L'annuncio di Gesù che uno degli Apostoli lo avrebbe tradito lascia sgomenti i dodici che iniziano a chiedersi chi sia il traditore. Gesù afferma essere quello che mangiava con lui a mensa. Gesù non dà il boccone a Giuda per far vedere che lui è bravo a indovinare ciò che sta per accadere, ma fa questo gesto per sottolineare che il traditore si trova proprio tra coloro che lui aveva scelto per diventare apostoli, cioè coloro che gli erano più vicini ed avevano beneficiato della sua cura amorosa e del suo insegnamento. Questo episodio ci insegna due cose importanti. Innanzitutto non dobbiamo stupirci se qualche uomo di Chiesa sia oggi infedele al Vangelo in quanto Giuda sta a dimostrare che, anche se scelto direttamente da Gesù, ognuno mantiene la possibilità di essere infedele alla chiamata che ha ricevuto. Inoltre comprendiamo bene che anche noi che siamo battezzati e andiamo alla messa potremmo ciononostante essere dei traditori se non facciamo la volontà di Dio, ma la nostra volontà. Al pari di Giuda possiamo finire nella disperazione.