Il senso di Vespa per il varietà

L’incorreggibile Bruno Vespa lunedì sera ha chiesto a Fiorello di non sforare con “Il più grande spettacolo dopo il weekend”  e in cambio gli ha dedicato una puntata intera di “Porta a porta”, dal titolo “Non ci resta che ridere…”. Secondo le più classiche logiche dell’autopromozione di rete, la trasmissione ha celebrato il trionfo di ascolti e il successo di pubblico dello showman, tornato su Rai1 dopo qualche anno di assenza.

Per preparare la puntata, Vespa è andato a trovare Fiorello negli studi da cui va in onda lo show. In cambio, lui ha fatto l’imitazione del giornalista, senza ovviamente rinunciare a prenderlo in giro come suo costume. La puntata, annunciata da Vespa come una sorta di “processo” allo showman, è stata una vera e propria agiografia di Fiorello, punteggiata dalla messa inonda delle sue performance migliori e da qualche flashback sulle origini della carriera del presentatore.

A discutere in studio erano presenti fra gli altri Nino Frassica e Marco Liorni, che si sono lanciati in discussioni sull’efficacia di un certo tipo di proposte televisive che vorrebbero favorire il buonumore. Come ha sottolineato Frassica (che dal canto suo ottiene lusinghieri successi nella fiction “Don Matteo”) il pubblico televisivo apprezza “le cose semplici e pulite”, che fanno sorridere – o ridere – senza impegnare troppo.

La conferma viene dai dati d’ascolto: l’audience di “Don Matteo” si attesta intorno agli 8 milioni di spettatori e in passato ha sfiorato anche i 10 milioni di spettatori, quella di Fiorello di lunedì sera ha sfondato la barriera dei 12 milioni.