Il ritorno di Striscia
Atteso e puntuale, riecco il tg satirico ormai storico di Antonio Ricci. Partito nel 1988, il programma ha conosciuto fortuna crescente e ha trovato una formula che – pur mantenendo fermi alcuni capisaldi – si è adeguata ai cambiamenti della televisione e dell’ambiente sociale.
Atteso e puntuale secondo tradizione, lunedì è tornato “Striscia la notizia” (Canale 5, ore 20.35), il tg satirico ormai storico di Antonio Ricci, Partito nel 1988, il programma ha conosciuto fortuna crescente e ha trovato una formula che – pur mantenendo fermi alcuni capisaldi – si è adeguata ai cambiamenti della televisione e dell’ambiente sociale.
Fra le costanti, oltre alla doppia conduzione affidata a comici o personaggi dello spettacolo, la presenza delle “veline”, ragazze immagine inizialmente introdotte a scopo parodistico e diventate presto personaggi a sé stanti. Le prime edizioni privilegiavano la satira politica, ma nel tempo “Striscia” ha allargato il campo entrando addirittura in concorrenza diretta con i telegiornali veri, anche grazie alle inchieste di inviati d’assalto che hanno avuto forte eco sugli altri media.
Paradossalmente è stato un personaggio assolutamente inverosimile, ovvero il pupazzo Gabibbo, ad aprire il filone dei servizi-denuncia sugli sprechi di denaro pubblico per le opere incompiute, sui disservizi istituzionali, sui trucchi dei gestori telefonici ai danni degli utenti, sulla pubblicità occulta, sugli imbonitori televisivi truffaldini e su molti altri argomenti di interesse sociale.
Ogni anno il programma ha un sottotitolo; quello dell’edizione 2011/2012 è “La voce della contingenza”, con un probabile riferimento al momento critico che il mondo economico e sociale attraversa. Ad aprire le danze sono stati anche quest’anno Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti, che insieme formano la coppia più longeva della trasmissione. Il pubblico ha premiato ancora una volta Ricci con ascolti elevati fin dalla prima puntata.