Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Francesca Saverio Cabrini a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
India

Il “ritorno” all’induismo di 98 cristiani tribali è stato forzato, non spontaneo

Si sono convertiti all’induismo sotto la minaccia di essere arrestati i 98 cristiani tribali che il movimento induista Hindu Jagaran Mancha diceva di aver convinto a “ritornare alle origini”

Sono stati riconvertiti a forza, sotto minaccia di essere arrestati se rifiutavano, i 98 cristiani tribali dello stato del Tripura, India, che un gruppo indù di estrema destra diceva di aver ricondotto alla loro fede originaria, vale a dire l’induismo. A scoprirlo è stato un politico locale, Jiten Chowdhury,che ha visitato il loro villaggio pochi giorni dopo l’annuncio della “riconversione spontanea”. “Le persone riconvertite – ha dichiarato Chowdhury – sono davvero dispiaciute per questo incidente. Un senso di psicosi prevale tra di loro. Molti abitanti del villaggio sono scoppiati in lacrime davanti a me”. A forzare i tribali sono stati i militanti dell’Hindu Jagaran Mancha, un movimento che si batte contro le conversioni e per la riconversione all’Induismo dei musulmani e dei cristiani, ed è legato al partito nazionalista indù Vhp, Vishwa Hindu Parishad. Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians, ha spiegato all’agenzia di stampa AsiaNews che “le riconversioni dei tribali o dei gruppi indigeni conosciuti come adivasi sono condotte in maniera sistematica dai gruppi di estrema destra”. Tuttavia“i tribali sono animisti e non sono mai stati indù, pertanto il tentativo di ricondurli all’ovile è solo uno stratagemma politico per creare discordia sociale, sfiducia e divisione tra gli stessi tribali”. Inoltre con l’approssimarsi delle elezioni generali, in agenda a maggio, “le riconversioni sono il mezzo strategico per distogliere l’attenzione dai reali problemi che bloccano il paese e contemporaneamente colpire le minoranze con denigrazione sistematica”. I radicali indù accusano di continuo missionari e pastori cristiani di convertire le fasce più povere della popolazione offrendo denaro e favori. A gennaio il ministro dell’interno Rajnath Singh, intervenendo a una riunione organizzata dal Rashtriya Isai Mahasangh, un gruppo cristiano, ha espresso preoccupazione per le conversioni in massa, implicitamente riferendosi all’opera di evangelizzazione dei missionari cristiani.